Categorie: Estero

Dall’Indonesia un esempio di come si tira su una scuola con fondi di cooperazione

Tante volte nella nostra vita ci siamo imbattuti in notizie di finanziamenti pubblici, nazionali ed esteri, o richieste di denaro da devolvere a favore delle tante zone arretrate o del cosiddetto “terzo mondo”. I fondi sono spesso rivolti a progetti per costruire ospedali, case-famiglie e scuole; ma non sempre, purtroppo, al clamore iniziale corrisponde un’adeguata divulgazione su quanto si è realizzato.
Per questo pensiamo sia bene soffermarsi sulla notizia di un complesso scolastico antisismico di tre edifici terminati in un isola sperduta nel Nord dell’Indonesia realizzati con un progetto di cooperazione di cui è capofila la Regione Toscana: a Nias, questo il nome del posto “fortunato”, sono stati tirati su ben 1.000 metri quadri di superficie coperta, fatti di una lega innovativa di bambù, legno e mattoni.
Ecco i dettagli dell’operazione. Il costo complessivo è stato di oltre 800mila euro, in buona parte a carico del programma Ape dell’Ue. La scuola potrà essere utilizzata da 250 alunni delle elementari, suddivisi in 6 classi. Fuori dall’orario scolastico potrà essere utilizzata anche come Centro di formazione professionale. Inoltre potrà svolgere funzioni di pronto soccorso e di protezione civile in caso di necessità.
Peraltro la scuola-centro polifunzionale ha già avuto più di un battesimo del fuoco in una zona che è soggetta a terremoti come quello avvenuto il 28 marzo 2005 dell’8,6 grado della scala Richter: anche nei giorni scorsi il Nord dell’Indonesia è stato soggetto a scosse telluriche del 7,5 grado.
E’ questo il frutto tangibile della cooperazione – sottolinea l’assessore Marco Betti – avviata dalla Regione Toscana insieme alla Rete delle Regioni e con la collaborazione del centro interuniversitario Abita dell’Università di Firenze e della Ong Medina subito dopo la Tsunami del dicembre 2004“. La scuola sarà inaugurata ufficialmente il 23 febbraio, alla presenza del Governatore della provincia di Nord Sumatra, nella cui giurisdizione si trova l’isola di Nias.
Un pezzo di quella scuola, possiamo dirlo, ha anche un’anima italiana.
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Un’alunna: “Il benessere della classe dipende dal carattere dei docenti”. Una prof: “Insegnare senza empatia è impossibile”

Si parla spesso di disagio generazionale. Il quotidiano La Repubblica ha intercettato le sensazioni di…

29/04/2024

Le minoranze linguistiche in Italia: una mostra e un podcast, il progetto Voci Nascoste

In Italia esistono lingue antiche tuttora in uso, un ricco patrimonio linguistico ancora vivo e…

29/04/2024

Asia sud-orientale, il caldo ferma le lezioni frontali: 33 milioni di studenti casa

Le recenti incursioni degli anticicloni - oceanico, indiano o africano - stanno comportando sempre più…

29/04/2024

Sempre più coding nelle scuole, ecco i benefici per i ragazzi

Lo studio del coding è sempre più importante nelle scuole perché sviluppa la capacità di…

29/04/2024

Scuola in carcere: perché votare la lista COBAS SCUOLA alle elezioni CSPI del 7 maggio

Il CESP, associazione culturale fondata dai COBAS nel 1999, ha dato vita, nel 2012, alla La…

29/04/2024

Vannacci classi separate, Bebe Vio: “Mi sembra senza senso. I docenti di sostegno sono utili anche chi non ha disabilità”

In questi giorni l'opinione pubblica si sta concentrando sulle recenti esternazioni del generale Roberto Vannacci,…

29/04/2024