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David di Michelangelo in classe, la preside cacciata: “I genitori dovrebbero avere voce, ma non essere troppo coinvolti”

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Il caso del provvedimento attuato nei confronti della preside della Tallahassee Classical School in Florida, negli Stati Uniti sta facendo discutere. La donna, Hope Carrasquilla, che ricopriva il ruolo da solo un anno dopo aver insegnato per ben 27 anni è stata costretta dal Consiglio scolastico a dimettersi dopo che l’insegnante d’arte ha mostrato il David di Michelangelo agli studenti di prima media, fatto che ha scatenato le proteste di alcuni genitori.

La donna è stata intervistata da Il Corriere della Sera: “Una madre pensa che il David sia pornografico. Altri due genitori erano dispiaciuti perché la lettera che avevamo mandato l’anno scorso per notificare che, quando studiamo il Rinascimento ci sono nudi artistici, quest’anno non era stata mandata. Tornata a casa, una studentessa ha detto di essere stata a disagio e la famiglia avrebbe voluto saperlo per essere preparata”, ha raccontato.

Ecco cosa è stato stabilito dopo l’episodio: “I genitori devono essere informati 72 ore prima di lezioni su temi controversi, questa è la nuova regola stabilita dopo l’incidente”.

Non c’è niente di inappropriato

“Stavolta sono stata coinvolta perché l’insegnante d’arte mi ha chiesto se mandare la lettera, ho detto di sì, l’ho mandata da chi se ne occupa e lì c’è stato l’intoppo, la lettera non è partita”. I genitori non sono potuti essere quindi avvisati del contenuto della lezione.

A quanto pare, in ogni caso, i contenuti delle lezioni di storia dell’arte non sono gli unici che sono stati contestati: “Non solo l’arte. Un altro genitore si lamentava per lo studio del riscaldamento globale… Parlo con loro, spiego che cosa insegniamo. Normalmente tutto si risolve. Quest’anno no. Non era mai successo prima pur con le stesse materie”, ha detto l’ormai ex preside.

Questa ha rivendicato la scelta della docente di mostrare l’immagine incriminata: “In un’altra scuola, in terza elementare, una madre si era lamentata. Ma non c’è niente di inappropriato. È arte. Guardiamo il David: c’è una vulnerabilità nella sua nudità, nel suo volto adolescente. Studiamo anche La creazione di Adamo. Se lo vesti, racconti la storia in modo inaccurato”.

La preside si dice addolorata

Ecco una riflessione più ampia: “Mi addolora che succeda in una scuola di studi classici, dove ci prefiggiamo il bene, il vero, il bello, i temi della civiltà occidentale e dell’istruzione umanistica. In America abbiamo una società iper-sessualizzata. Ma gli studenti dovrebbero capire che non c’è niente di sbagliato nel corpo, niente di cui vergognarsi. Politicamente sono moderata. E sono una cristiana conservatrice. Anche in Italia siete cattolici e avete l’arte, non c’è conflitto, non va contro i miei valori cristiani. Non dovrebbe essere una questione politica”.

Il caso ha sollevato un polverone e molti affermano di essere stanchi delle continue ingerenze dei genitori nella didattica. Il pensiero della Carrasquilla è chiaro: “Hanno messo in questione tutto il sistema educativo. Io sono una sostenitrice della scelta. Ma il punto è: dove si traccia la linea? Qui un piccolo gruppo di genitori ha avuto l’orecchio del capo del Consiglio scolastico e creato un caso enorme. Ma la maggior parte vuole che i figli vedano queste immagini. Ci sono cose nei libri che anch’io non vorrei che i bambini vedessero. I genitori dovrebbero avere voce, ma non essere troppo coinvolti: bisognerebbe trovare un equilibrio in un’arena politica molto volatile”, ha concluso.

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