Categorie: Politica scolastica

DDL Scuola: il dibattito parlamentare sarà infuocato

Il disegno di legge sulla scuola  non è ha ancora iniziato il proprio percorso parlamentare ma la bufera politica sta già impervrsando. Ieri erano stati un paio di parlamentari del M5S a sollevare il dubbio che la bozza del ddl non fosse ancora arrivato alla Camera per il semplice motivo che il Presidente Mattarella non aveva dato il via libera. Nella giornata di oggi è arrivata la dichiarazione di Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) a rafforzare questa ipotesi.
Dalla Commissione Cultura della Camera smentiscono in modo informale ma, almeno per ora, non ci sono comunicati stampa ufficiali che facciano chiarezza sulla questione.
Comunque i  dubbi dureranno poco perchè nella giornata del 27 gli uffici della Camera dovranno rendere noto il calendario dei lavori per la settimana successiva.
Una considerazione però è d’obbligo.
La notizia sulla mancata “firma” del presidente Mattarella è molto strana.
Intanto perchè, ai sensi della Costituzione, il Presidente ha il compito di “autorizzare” la presentazione alle Camere dei progetti di legge; per quanto se ne sa finora tale potere autorizzatorio non è mai stato utilizzato per una valutazione di merito del provvedimento; se fossero vere queste voci sarebbe la prima volta e questo aprirebbe la strada ad un rapporto del tutto nuovo fra Presidenza della Repubblica e Parlamento.
Se la notizia è invece priva di fondamento c’è da chiedersi per quale motivo vengano diffuse informazioni che creano dubbi sulla correttezza dei rapporti fra le istituzioni dello Stato.
Non sappiamo – almeno per ora – quale sia la verità, ma un fatto è certo: se le premesse sono queste il dibattito parlamentare sul ddl “Buona Scuola” non sarà nè facile nè sereno. La prossima settimana – se le cose andranno come da programma – le Commissioni Cutura riunite di Camera e Senato procederanno alle audizioni di sindacati e associazioni; ma subito dopo Pasqua si entrerà nel vivo dell’esame del provvedimento e bisognerà essere pronti a tutto.
C’è da credere che la battaglia parlamentare sarà dura, senza esclusione di colpi.

Reginaldo Palermo

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