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Decreto Aiuti quater, verso l’approvazione in Consiglio dei Ministri. Cosa cambia per le pensioni scuola?

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Entro la serata di oggi 10 novembre, dovrebbe arrivare all’approvazione in Consiglio dei Ministri il cosiddetto Decreto Aiuti Quater, con cui il governo Meloni intende intervenire contro il caro-energia con una cifra complessiva di poco superiore ai 9 miliardi di euro.

Pensioni scuola

Quali misure attese? Per chi di recente è uscito dal mondo della scuola, c’è quella relativa alle pensioni. L’idea dichiarata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione davanti alle commissioni riunite sulla Nadef, la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, è quella di anticipare la rivalutazione delle pensioni sulla base dell’inflazione, provvedimento inizialmente previsto per gennaio 2023: “Appena esco di qui – ha dichiarato il ministro dell’Economia – firmerò il decreto per l’adeguamento delle pensioni in base alle risultanze dei dati Istat, come previsto dalla normativa vigente, si determinerà un aumento della relativa spesa del 7,3 per cento”.

Per dare un’idea degli oneri che complessivamente gravano sulla spesa per pensioni per effetto del meccanismo di indicizzazione all’inflazione, Giorgetti ha specificato: “Le stime del conto economico a legislazione vigente scontano un incremento di 5,4 miliardi per il 2022, cui segue un incremento di 21,3 miliardi nel 2023, 18,5 miliardi nel 2024 e 7,4 miliardi nel 2025. Ciascuno di questi incrementi è a carattere continuativo, ovvero si trascina negli anni successivi aggiungendosi ai nuovi incrementi per adeguamento all’inflazione prevista in ciascun anno”.

Ecco gli altri provvedimenti nella bozza di decreto, secondo fonti Ansa

SUPERBONUS

La norma, ancora in via di valutazione, intende abbassare nel 2023 la percentuale dello sconto sulla spesa per i lavori di efficientamento energetico dal 110% al 90%. L’agevolazione sarà confermata anche per gli immobili unifamiliari ma con un un limite di reddito (a 15mila euro) variabile in base ad una sorta di quoziente familiare.

TETTO AL CONTANTE

Sale invece a 5mila euro la soglia entro cui è possibile pagare in contanti. Secondo la norma attuale, il tetto dal primo gennaio sarebbe stato ridotto da 2mila a mille euro. Si stanziano poi 80 milioni di euro per il 2023, destinati a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate. I contributi sono in credito di imposta pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico (il registratore di cassa connesso a internet) acquistato.

BOLLETTE

Arriva poi la possibilità per le aziende di chiedere la rateizzazione delle bollette di luce e gas. La misura è destinata alle “imprese residenti in Italia” e concede la possibilità di rateizzare gli importi “eccedenti l’importo medio contabilizzato” nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal “primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023” e fatturati entro il “31 dicembre 2023”. La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive.

TRIVELLE

Nella bozza ci sono anche misure per l’incremento della produzione di gas naturale con “il rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia“, in deroga al decreto legislativo del 2006. Si prevede inoltre che, “in deroga” al divieto alle trivellazioni, previsto dalle norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale, “è consentita la coltivazione delle concessioni” di coltivazione di idrocarburi “poste nel tratto di mare compreso tra il 45esimo parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po” ad una distanza dalla costa superiore a 9 miglia.

PREMI AZIENDALI ESENTASSE FINO A 3 MILA EURO

Sale da 600 a 3mila euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come ‘fringe benefit’ per pagare le bollette. Il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore dipendente, nonché le somme erogate o rimborsate allo stesso dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, non concorreranno dunque a formare il reddito imponibile nel nuovo limite di 3mila euro.