Home Attualità Decreto Caivano, le pene più severe non bastano. Rusconi (Anp): scuole aperte...

Decreto Caivano, le pene più severe non bastano. Rusconi (Anp): scuole aperte fino a sera, però i prof non sono psicologi o assistenti

CONDIVIDI

Per contrastare l’ascesa di baby gang e violenze di ogni genere prodotte oggi dai giovani, con un crescendo di casi e di stupri, come accaduto di recente a Palermo e Caivano, il 7 settembre il Governo ha approvato un decreto contenente delle misure contro la criminalità giovanile, con sanzioni maggiori e preclusioni e per i minori sull’utilizzo dei telefoni cellulari, oltre che per i genitori che non fanno frequentare ai figli la scuola dell’obbligo (arriva il carcere fino a due anni).

Ma è utile inasprire le pene per i minori? Alla Tecnica della Scuola, Mario Rusconi, presidente Anp Roma, dice che “è necessario ma non basta: servono anche misure lungimiranti di tipo formativo”.

Per il ds romano “occorrono più docenti, psicologi e la collaborazione di istituzioni, come le Asl, che possano supportare il lavoro delle scuole. Nei territori serve che funzionino anche le biblioteche, spettacoli per i ragazzi. Con la scuola aperta mattina, pomeriggio e sera. Tenendo anche presente che i docenti non sono né psicologi, né assistenti sociali”:

Durante l’intervista si è parlato anche dell’Agenda del Sud, con fondi che porteranno tra le altre cose docenti in aggiunta nelle scuole meridionali: “E’ necessario che al Sud vi siano più insegnanti, ad iniziare da quelli di sostegno. Ma devono essere preparati. Cosa fa l’Università per fare che ciò avvenga. Bisognerebbe anche incidere sulla scuola media, che è l’anello debole. Gli alunni che danno maggiori problemi sono della scuola media, ecco perché va rinforzato”.

In parallelo, il ministro Giuseppe Valditara intende ridurre la violenza e ridare autorevolezza ai docenti dando maggiore peso al voto di condotta, con debito formativo agli studenti delle superiori che dovessero prendere 6. Inoltre, nel pacchetto rientrerebbero anche le nuove modalità di sospensioni dalle lezioni, che verrebbero svolte non più a casa ma portando avanti lavori socialmente utili. “È importante – ha detto il leader di Anp Roma – che la scuola sia supportata da istituzioni esterne, pronte ad aiutarle, ma servono protocolli d’intesa ben congegnati con l’esterno”, sottolinea Rusconi.

I docenti dovrebbero essere pagati di più, anche per essere motivati. Rusconi parla di “gabbie ideologiche, non salariali. Gli insegnanti del Sud per andare al Nord, dove ci sono più studenti, che lasciano la loro terra con dolore hanno bisogno di stipendi maggiori: con 1.300 euro non riescono nemmeno a pagare le stanze in affitto. Gli insegnanti in Italia hanno un tenore di vita in Italia alto, ma sono tra i meno pagati”.

Il vicepremier Matteo Salvini ha detto “Un 14enne che uccide, rapina o spaccia deve pagare come paga un 50enne”. Rusconi replica: “Per i ragazzi servono iniziative perché non arrivino a delinquere: il codice penale non dovrebbe intervenire per i giovani. Vanno portate avanti riforme lungimiranti. L’obiettivo in questi anni non è stata la formazione dei ragazzi, è mancata lungimiranza culturale e anche emotiva”, ha concluso Mario Rusconi.