Cambio dell’ultimo momento nella percentuale di presenza minima di studenti nelle scuole superiori delle zone gialle e arancioni, partire dal prossimo 26 aprile: nella versione dell’ultimo decreto sulle riaperture, approvato dal Consiglio dei ministri il 21 aprile, il 60% concordato ventiquattr’ore prima con gli enti locali, con alcune Regioni che chiedevano di mantenere il 50%, viene integrato e diventa almeno 70%.
Mentre nei territori “rossi”, dove i contagi sono ancora paurosamente sopra i 250 casi ogni 100 mila abitanti, si colloca tra il 50 e il 75% in zona rossa.
Il decreto definitivo sulle riaperture porta dunque dal 60% al 70% il limite minimo per le superiori in presenza nelle zone gialle e arancioni.
“Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%”, si legge nel testo approvato dal CdM ed ora atteso dalla conversione in legge tramite le Camere.
Per le università il dl prevede che “dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza”.
Invece, sempre per la frequenza degli atenei, “nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno”.
Prendo corpo, intanto, una “corsia preferenziale” per i maturandi del quinto superiore.
C’è anche un impegno dentro il governo per trovare un nuovo sistema di orari e dei trasporti che deve essere ripensato, a partire da settembre: a sollevare il problema è stato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
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