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Decreto-legge sulle graduatorie permanenti

Nel Consiglio dei Ministri del 28 giugno dovrebbe essere approvato un decreto-legge per porre fine alla vicenda delle graduatorie permanenti.
Tra gli argomenti in discussione: la trasformazione delle graduatorie permanenti che passerebbero da quattro a tre fasce (con l’unificazione delle ultime due) e l’equiparazione del servizio reso nelle scuole statali e non staatali. Per quel che riguarda quest’ultimo punto la soluzione proposta dal Governo è il riconoscimento della parità di punteggio tra gli insegnanti precari della scuola e della scuola paritaria a partire dal 2002 e per il servizio maturato dal 2000 in poi (cioè dall’approvazione della legge sulla parità scolastica).
Il decreto renderebbe di fatto del tutto superflua la pronuncia del Consiglio di Stato attesa per il prossimo 13 luglio. Sono decine di migliaia in tutta Italia i docenti precari interessati al provvedimento che si preannuncia in ogni caso come piuttosto innovativo.
Un altro elemento innovativo potrebbe riguardare la possibilità di chiamata diretta da parte delle scuole, soluzione ben accetta da parte dell’Associazione nazionale presidi ma contrastata dai Confederali e dai Cobas. I capi di istituto, a questo proposito, dovranno però rispettare le graduatorie provinciali e non quelle del singolo istituto. Il provvedimento prevederebbe anche la conferma dell’organico di istituto con una stabilizzazione dello stesso: ciò significa che, a fronte di una diminuzione degli alunni e quindi delle classi, i docenti in ruolo non perdono posto, come accadeva fino ad oggi, per essere utilizzati in altro modo o in altra sede e l’organico viene mantenuto.
Nessuna novità – almeno per ora – per quanto riguarda la data di presentazione delle domande di supplenza che resta fissata al giorno 9 luglio nonostante i timori che le segreterie delle scuole non riescano a reggere il gran numero di aspiranti e la grande quantià di carta e documenti che nei prossimi giorni si riverserà negli uffici.

Reginaldo Palermo

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