Categorie: Politica scolastica

Decreto sulla scuola: il nodo resta quello dell’organico funzionale

Mancano ormai tre settimane alla fatidica data in cui il Governo dovrebbe rendere noti almeno i criteri che saranno alla base del decreto di riforma della scuola. I punti ancora dubbi e in sospeso sono parecchi, ma il più delicato e complesso ci sembra quello relativo all’organico funzionale.
Il nodo che andrà sciolto è molto semplice: in che misura l’OF potrà essere liberamente utilizzato dalle scuole per ampliare l’offerta formativa o per altri scopi (per esempio per consentire l’esonero dei vicepresidi) e quanto sarà invece vincolato alla copertura delle supplenze?
La questione è assolutamente centrale: in mancanza di disposizioni chiare e precise potrebbe essere il caos. Vediamo di spiegarci meglio: esaminiamo il caso di un comprensivo a cui vengono assegnati in OF insegnanti di scuola primaria.  Questa scuola, a inizio d’anno dovrà prioritariamente utilizzare i 6 insegnanti per coprire i posti disponibili fino al termine delle lezioni oppure potrà liberamente decidere di impiegare i 6 insegnanti per ampliare l’orario di funzionamento delle classi? La seconda soluzione, ovviamente, sarebbe sì auspicabile sotto il profilo organizzativo, ma non consentirebbe il benchè minimo risparmio sul capitolo di spesa delle supplenze. 
In realtà il Ministero si aspetta che anche la spesa per le supplenze brevi e temporanee cali nettamente; ma è ovvio che questo obiettivo si potrà raggiungere solo se i docenti dell’OF saranno impiegati per coprire le assenze dei colleghi.

 

{loadposition eb-progetti}

 

 

E qui nasce un altro problema: l’insegnante x di OF viene impiegato a inizio d’anno per ampliare l’orario di una o più classi; ma cosa succederà se in corso d’anno diventa necessario coprire una supplenza particolarmente lunga? 
Altra questione: l’OF potrà essere utilizzato liberamente dalle scuole per “sdoppiare” classi particolarmente numerose? Se sì, a quali condizioni?
Il fatto è che l’OF per essere davvero gestito in modo utile e intelligente richiederebbe – per le scuole – margini di autonomia molto più ampi di quelli attuali. Condizione che si potrebbe raggiungere solo modifcando le regole del “vecchio” regolamento del 1999. Ma nutriamo forti dubbi che questa operazione si possa fare con un decreto legge e, soprattutto, in così poco tempo. 

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Classi separati per disabili, le parole del generale Vannacci per il Codacons sono da reato penale: esposto in 104 procure

Dopo la petizione on line su Change.org per chiedere alla Lega di ritirare la candidatura…

01/05/2024

GPS 2024-2026, l’algoritmo che scavalca gli aspiranti in caso di preferenze mancanti sarà lo stesso dei bienni già trascorsi

Tra le criticità più gravi del meccanismo delle nomine da GPS, resta senza dubbio il…

01/05/2024

Una poesia per il 1° maggio

In occasione del 1° maggio in una filastrocca la scrittrice Maria Assunta Oddi celebra l’importanza…

01/05/2024

Primo maggio, Valditara: valore fondamentale. Frassinetti: la scuola dà titoli qualificati per l’occupazione, dati incoraggianti. Manifestazione Snals Napoli

È il primo maggio e i massimi rappresentati dell’Istruzione in Italia rimarcano l’importanza del lavoro…

01/05/2024

GAE, graduatorie d’istituto prima fascia: domanda di aggiornamento dal 29 aprile al 13 maggio 2024

In riscontro a quanto previsto dall’art. 10 comma 6 del decreto 37 del 29 febbraio…

01/05/2024