“La prima di esse – ha sottolineato Di Pietro – è smettere di considerare la scuola un settore da tagliare: occorre quantomeno fermare la politica della Gelmini di riduzione dell`offerta formativa, che ha portato alle classi pollaio, alla riduzione drastica del tempo pieno, a lasciare i disabili senza sostegno, a ridurre le ore di laboratorio e quelle di lezione, addirittura cancellando interi insegnamenti, all`accorpamento scriteriato di migliaia di scuole. E così studenti e famiglie hanno meno scuola e gli insegnanti, i dirigenti e gli amministrativi hanno meno posti di lavoro.”
Secondo Di Pietro è giunto il momento di invertire la rotta e di restituire alla scuola la sua piena funzionalità: “sarebbe la vera rivoluzione. Darebbe una vera risposta alle decine di migliaia di insegnanti della graduatoria a esaurimento, consentirebbe di far partire una nuova stagione di concorsi su posti nuovi per nuovi insegnanti, considerando la spesa necessaria un investimento per lo sviluppo civile e produttivo del Paese”.
Il leader dell’IdV chiude il suo intervento preoccupandosi del personale supplente. “Serio sarebbe da parte del Ministro stabilizzare innanzitutto i precari della graduatoria a esaurimento, consentire il completamento della scuola di specializzazione per i giovani che hanno pagato per frequentarla e aprire per loro i concorsi su nuovi posti di insegnamento. Il Ministro deve rispondere nel merito alle domande che pongono continuamente sindacati, movimenti, studenti e che noi abbiamo voluto raccogliere in una dettagliata interrogazione parlamentare che – conclude – presenteremo i prossimi giorni”.
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