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Di Pietro su Profumo a gambe unite: la smetta con la politica degli annunci

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“Il Ministro Profumo, come Monti e i suoi sodali al Governo, preferisce la politica degli annunci a quella dei fatti concreti. Infatti, anziché per atti formali, procede per interviste. E, purtroppo, spesso un certo tipo d`informazione gli fa da sponda, alimentando un`incredibile confusione. Lo sbandierato concorso della scuola ne è un`evidente manifestazione”. È severo il giudizio verso il premier in carica da parte del presidente dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
“Profumo – scrive l’ex magistrato dal suo blog – afferma che finalmente si aprirà la scuola ai giovani neolaureati e si ringiovanirà il corpo degli insegnanti. Non è vero. I giovani non potranno partecipare a questo concorso. Lo ha confessato lo stesso sottosegretario Rossi Doria. E il corpo insegnante, grazie alle leggi della Fornero, continuerà ad invecchiare. Profumo afferma che i precari vogliono entrare nella scuola ope legis e senza merito. Non è vero. Gli insegnanti precari hanno superato selezioni, hanno frequentato scuole abilitanti e ne hanno superato gli esami, la loro attività di insegnanti è stata valutata quasi ogni anno dall`Invalsi. Profumo afferma che si aprono nelle scuole migliaia di nuovi posti di lavoro, che si accresce l`offerta formativa della scuola. Non è vero. Sono sempre le stesse cattedre che i precari hanno coperto per anni, insegnando ai nostri figli. Una nuova edizione delle vacche di Mussolini. La strombazzata rivoluzione del Ministro Profumo – ha aggiunto – serve solo da cortina fumogena per coprire la politica dei tagli e non tocca minimamente le vere questioni che andrebbero affrontate”.

“La prima di esse – ha sottolineato Di Pietro – è smettere di considerare la scuola un settore da tagliare: occorre quantomeno fermare la politica della Gelmini di riduzione dell`offerta formativa, che ha portato alle classi pollaio, alla riduzione drastica del tempo pieno, a lasciare i disabili senza sostegno, a ridurre le ore di laboratorio e quelle di lezione, addirittura cancellando interi insegnamenti, all`accorpamento scriteriato di migliaia di scuole. E così studenti e famiglie hanno meno scuola e gli insegnanti, i dirigenti e gli amministrativi hanno meno posti di lavoro.”
Secondo Di Pietro è giunto il momento di invertire la rotta e di restituire alla scuola la sua piena funzionalità: “sarebbe la vera rivoluzione. Darebbe una vera risposta alle decine di migliaia di insegnanti della graduatoria a esaurimento, consentirebbe di far partire una nuova stagione di concorsi su posti nuovi per nuovi insegnanti, considerando la spesa necessaria un investimento per lo sviluppo civile e produttivo del Paese”.
Il leader dell’IdV chiude il suo intervento preoccupandosi del personale supplente. “Serio sarebbe da parte del Ministro stabilizzare innanzitutto i precari della graduatoria a esaurimento, consentire il completamento della scuola di specializzazione per i giovani che hanno pagato per frequentarla e aprire per loro i concorsi su nuovi posti di insegnamento. Il Ministro deve rispondere nel merito alle domande che pongono continuamente sindacati, movimenti, studenti e che noi abbiamo voluto raccogliere in una dettagliata interrogazione parlamentare che – conclude – presenteremo i prossimi giorni”.