Alla direzione,
vi scriviamo per esprimervi il nostro più profondo sdegno in merito all’articolo in oggetto, a firma Zen, sulla didattica a distanza, che troviamo diffamatorio nei confronti di noi docenti, ma soprattutto nei confronti della Scuola Costituzionale, istituzione dello Stato.
Chiedere, da una testata autorevole come Tecnica, la sospensione del contratto collettivo nazionale della scuola, significa chiedere a gran voce la sospensione di tutti i diritti nonché i doveri che regolano la nostra vita sociale garanti di uno Stato democratico e di diritto, significa in sostanza istigare al libero arbitrio nel senso peggiore della definizione.
Vi chiediamo dunque di porre in essere le misure che riterrete opportune a tutela di chi legge e considera la vostra rivista un punto di riferimento professionalmente e democraticamente valido, nel rispetto delle leggi dello Stato.
Cordialmente.
Barbara Gentili e Maria Lo Fiego
Gentili insegnanti,
non comprendiamo bene quali misure secondo voi dovremmo porre in essere.
La nostra è una testata libera e indipendente nella quale trovano spazio posizioni diverse e talora persino fra di loro contrapposte.
Gianni Zen ha espresso un suo punto di vista che voi, legittimamente, considerate sbagliato. Abbiamo quindi pubblicato la vostra lettera.
Ci pare che non ci sia molto da aggiungere.
La drezione di Tecnica della Scuola.
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