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Dimensionamento scolastico, Campania e resto del Sud più penalizzate. Entro maggio intesa con Conferenza delle Regioni

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“Abbiamo deciso di impugnare la decisione del governo sul dimensionamento della scuola davanti alla Corte Costituzionale”. Questo l’annuncio, davanti a centinaia di lavoratori del comparto scuola, nel corso dell’assemblea per la scuola pubblica alla Stazione Marittima di Napoli del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Una battaglia che il governatore vuol fare con l’appoggio di altre Regioni.

Come riporta ‘Il Sole 24 Ore’ infatti, la Campania sarebbe una delle Regioni più penalizzate dal dimensionamento scolastico con oltre 140 fusioni, tagli di personale e di dirigenti scolastici. Ed in generale tutto il Sud rischia di essere interessato (Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna) a causa del calo demografico. Gli Uffici scolastici regionali e provinciali hanno iniziato a pubblicare i piani di dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2023/24 e nella legge di Bilancio è prevista una norma con un taglio calcolato di sedi e organico che avranno effetto principalmente a partire dal 2024/2025.

L’intesa con la Conferenza delle Regioni dovrà essere trovata entro maggio, altrimenti come ricorda il quotidiano, sarà il ministero dell’Istruzione a decidere entro giugno. Valditara ha affermato che la norma proposta non prevede chiusure di plessi scolastici, ma l’efficientamento della presenza della dirigenza sul territorio, eliminando l’abuso della misura della reggenza.

Già dal prossimo settembre molti istituti si troveranno a dover condividere il dirigente scolastico, seppur il dimensionamento produrrà i suoi primi effetti dal 2024/2025. Senza intesa entro il 30 giugno, il contingente dei dirigenti e dei Dsga verrà calcolato sulla base di un coefficiente tra 900 e 1000 alunni per scuola.