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Dipendenza da gioco, il Ministro della salute vuole tenere i videopoker lontani da scuola

Tenere distanti le “distrazioni” dagli studenti. È questo uno dei diktat che vorrebbe imporre il ministro della Salute, Renato Balduzzi, all’interno di un bozza di decreto legge, composta da 27 articoli, che con ogni probabilità dovrebbe presentare al prossimo Consiglio dei ministri in programma venerdì 31 agosto. Nella bozza, coordinata proprio dal dicastero della Salute pubblica, è infatti ormai accertato che i videogame inducono molto spesso dipendenza. O possono favorirla. Determinando, soprattutto nei più giovani, atteggiamenti asociali, deresponsabilizzanti e spesso addirittura autolesionisti.
Ecco allora il progetto: tenere le macchinette di video poker almeno 500 metri lontane dalle scuole. Come da altri centri di ritrovo giovanili, a partire dagli istituti di vario genere sino alle chiese. L’obiettivo è introdurre sempre più severe misure di prevenzione per “contrastare la dipendenza da gioco d´azzardo patologico”.
“Gli apparecchi idonei al gioco d’azzardo – si legge nell’articolo 11 della bozza del decreto legge – non possono essere installati all’interno ovvero in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto. Ulteriori limitazioni possono essere stabilite con decreto del ministero dell’interno, di concerto con il ministero dell’economia e delle finanze e con il ministero della salute”.
Resta da capire se nell’era del digitale e dell’interattività on line possa essere veramente efficace tenere il più possibile lontani i giovani da attrazioni pericolose. Internet, infatti, permette di accedere a videogiochi, anche a pagamento, con alcuni semplici clic. L’unica differenza, però probabilmente non da poco, è che in questo caso, sul web, il pagamento avviene tramite carta di credito. Il cui utilizzo lascia sempre tracce sui passaggi e sui pagamenti effettuati. Mentre la tradizionale “capatina” alla macchinetta di video poker può essere fatta in qualsiasi momento. In città come in provincia. Quasi sempre senza lasciare prove o testimonianze.

Alessandro Giuliani

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