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Disabilità, GLO nuovo organo collegiale

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Il Ministero dell’Istruzione, tramite un comunicato pubblicato in data 07/09/2020, conferma i nostri timori: il GLO sarà trasformato da gruppo di lavoro a organo collegiale, assicurando la partecipazione anche dello stesso alunno con disabilità nella scuola secondaria di secondo grado (ipotizziamo che, pur partecipando, lo studente non potrà votare). Al tempo stesso la FISH, per voce dell’avv. Nocera, conferma la posizione favorevole della Federazione e di molti esperti in legislazione scolastica (non citati) alla nuova natura del GLO quale organo collegiale, pur restando critica su molti altri aspetti.

Come Associazione ribadiamo il nostro forte dissenso verso un’impostazione che, a nostro parere, escluderà i genitori dal processo decisionale a favore dei figli. Ribadiamo: sarà il conteggio dei voti a stabilire quale decisione sarà assunta e non il faticoso, talora travagliato, dialogo, che ha caratterizzato moltissimi incontri di GLO in questi lunghi anni di esperienza.

Urge pertanto precisare alcuni passaggi.

Da gruppo di lavoro a organo collegiale

  1. Questa trasformazione introduce l’approvazione del PEI attraverso la votazione e quindi con il conteggio dei voti favorevoli e contrari. Facile intuire, a fronte di situazioni critiche o controverse, chi potrà prevalere. La logica dei numeri non lascia spazio a ipotesi.
  2. Considerazioni: Nella normativa vigente, l’approvazione del PEI, compresa l’indicazione delle ore di sostegno da parte del GLO, non è prevista. Non vi è riscontro neppure nel regolamento dell’autonomia scolastica che, all’art. 14, tratta delle funzioni amministrative delle Istituzioni scolastiche: non vi sono delibere collegiali, bensì solo adempimenti relativi alla carriera scolastica degli alunni. 
  3. In quanto organo collegiale, il GLO sarà legale a tutti gli effetti in presenza del 50% più uno degli aventi diritto; ciò significa che qualora la famiglia dovesse essere assente, perché impossibilitata a partecipare, dovrà subire le decisioni assunte da altri (compresa l’approvazione del PEI). 
  4. Le decisioni non vengono assunte all’unanimità, bensì a maggioranza assoluta e, in caso di parità, il voto del presidente, ovvero del DS o di un suo delegato, vale il doppio. 
  5. Il PEI non sarà più firmato, perché sarà il verbale, redatto durante gli incontri da uno dei presenti con funzione di segretario, a far fede delle decisioni assunte.
  6. Per quanto concerne le risorse per il successivo anno scolastico, la famiglia non potrà esprimere il suo voto, per supposto conflitto di interessi (cfr. documento Fish). Il documento della FISH sottolinea come la famiglia, nonostante partecipi alle operazioni di rito, venga esclusa nel momento in cui si devono approvare le risorse per il successivo anno scolastico. Ribadito che, in ogni caso, il voto dei genitori, numericamente, potrebbe essere ininfluente, è forse il caso di richiamare due sentenze del Consiglio di Stato, relative all’obbligo di astensione delle parti interessate (la Sentenza 4/11/2003, n. 7050 e la Sentenza 26/05/2003, n. 2826). La partecipazione dei genitori al GLO e alle relative votazioni dei PEI, in realtà costituisce fondata astensione (obbligatoria) da parte degli stessi. Altre sentenze evidenziano come nel caso di assoluta non serenità, la regola dell’astensione debba essere posta in essere. Ciò conferma ancor più l’evidente stortura della trasformazione in Organo collegiale di quello che, da sempre, è un gruppo di lavoro finalizzato alla realizzazione di un piano educativo, coerente con la realizzazione del Progetto di vita. 

Approvazione e votazione del GLO

  • Il GLO non si è mai espresso tramite una votazione, contrariamente a quanto afferma la FISH per voce dell’avv. Nocera. Il PEI, come stabilito dal DPR 24/2/1994 è elaborato congiuntamente, espressione ben diversa dalla votazione. Non corrisponde alla norma il fatto che vi sia condivisione fra “numerosi giuristi di vaglia”, né l’affermare che si è sempre fatto così. Come docenti specializzati della scuola italiana e come genitori possiamo affermare di non avere mai votato, semmai faticosamente colloquiato, faticosamente condiviso, ma mai il PEI è stato oggetto di approvazione. Se l’avv. Nocera volesse insistere su questo punto, chiediamo che ci indichi anche i riferimenti normativi; noi li abbiamo indicati.
  • Ribadiamo la pericolosità del voto, che contraddice ogni forma di dialogo e di confronto, aprendo a conflitti e contrasti. A beneficiarne saranno, con molta probabilità, gli studi degli avvocati, non certo gli alunni e neppure la scuola dell’inclusione.

Esonero

  • Viene fatta chiarezza, da parte della FISH che puntualizza come la questione “esonero dagli insegnamenti” riguarderà unicamente gli alunni della scuola secondaria di secondo grado, mentre il ministero nega anche questa evenienza, pur lasciando aperta la porta delle possibilità.
  • Va da sé che l’esonero da alcuni insegnamenti aprirà a specifici scenari quali:

           – riduzione dell’orario di frequenza (potrebbero non essere attivate proposte alternative)

           – (forse) attività in piccoli gruppi costituiti da soli alunni con disabilità (ricostituendo classi differenziali di fatto).

    Si ribadisce che, nella secondaria di secondo grado, l’esonero dall’insegnamento di una o più discipline, di fatto, potrebbe precludere il passaggio a un percorso semplificato e quindi al conseguimento del diploma.

Obiettivi educativi

  • Sugli obiettivi educativi “sottratti” alla famiglia e demandati in via esclusiva ai docenti, in palese contrasto con l’art. 30 della nostra Costituzione, non intervengono né il Ministero né la FISH.
  • Sfugge, pare, il fatto che, per garantire a ciascun alunno il successo formativo, le istituzioni scolastiche debbono agire anche “nel rispetto della libertà di scelta educativa delle famiglie” (art. 4 comma 1).

In conclusione

Le scelte che il Ministero sta adottando cambieranno radicalmente la scuola e il suo spirito di collaborazione, di dialogo, di condivisione. Sicuramente è più facile affidare le situazioni complesse e difficili a una votazione: si riducono i tempi, si pone fine a eventuali contrasti, si bloccano i contraddittori. Ma si sottrae a un gruppo di lavoro l’essenza stessa del suo esistere. Si impedisce agli insegnanti, ai genitori e agli specialisti di ricercare, attraverso un libero e aperto confronto, la condivisione di un percorso finalizzato non solo alla crescita e allo sviluppo armonioso del figlio, con disabilità, ma alla costruzione di una società autenticamente inclusiva. Le scelte confermate dal Ministero lasciano intendere un nuovo modello di scuola, più che un nuovo modello di un documento. E oggi queste indicazioni coinvolgono i genitori di alunni con disabilità e gli stessi alunni: a loro oggi viene tolta la voce. E domani?

Come Associazione siamo molto preoccupati e chiediamo alle forze politiche e alla società civile di non far passare tutto questo nel silenzio. 

Alla Ministra Azzolina chiediamo di rivedere i documenti che sono in fase di elaborazione, ancora in bozza, e di cancellare la trasformazione del GLO in organo collegiale.

Il Direttivo CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno)