Home Archivio storico 1998-2013 Personale Disal: “Per il governo la scuola è davvero un valore?”

Disal: “Per il governo la scuola è davvero un valore?”

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L’estensore della legge di stabilità (gli uffici del Miur), dice il comunicato Disal, dimostra incompetenza perché se attuata spinge “al declino del servizio scolastico statale e non statale, oltre ad ottenere l’infausto effetto di riavviare lo scontro sociale nelle scuole e nelle piazze.” E non solo, permane ancora lo spirito “Tremontiano” in questo Governo, perché è il Tesoro che detta legge all’Istruzione e il ministro non sa né riesce a opporsi.
“Se il Ministro Profumo ama la scuola quanto l’Università, la deve difendere contro chi non la conosce, contro chi la tratta a suon di percentuali ed è privo di ogni visione culturale e organizzativa di un grande bene comune.”
“Alcune parti del testo”, continua Disal, “denotano ignoranza del sistema scolastico e dei suoi meccanismi, che purtroppo ci trasciniamo, a fronte di una politica che da decenni è incapace di ogni vero rinnovamento. La domanda sorge legittima: per questo Governo il bene della scuola, della formazione dei giovani, della loro istruzione è davvero un valore?
Come dirigenti scolastici sosteniamo da tempo che occorra ridurre sprechi, razionalizzare risorse, eliminare privilegi corporativi. Ma nessuna persona sensata e competente può sostenere che questo possa avvenire senza una grande stima dell’istruzione, senza una visione seria e moderna del sistema scolastico. Che l’orario di lavoro e lo stato giuridico dei docenti vada rivisto, DiSAL lo sostiene dai propri inizi, chiedendo di muoversi anche verso una differenza oraria tra chi sceglie il part-time e chi sceglie il tempo pieno. Ma questo non può essere fatto a parità di condizioni giuridiche, organizzative ed economiche attuali. Pur nella consapevolezza dei sacrifici ai quali tutta la nazione deve concorrere in questa contingenza. Invece il DdL:
– riduce i docenti a semplici tappabuchi eliminando ogni elemento di professionalità e di merito;
– lascia alle graduatorie centrali (mai pronte a settembre!) la sovranità sulle nomine;
– considera tutti (docenti e dirigenti scolastici) semplici impiegati dello Stato, alla faccia di velleità di valutazione di sistema e professionale;
– propone misure assolutamente inapplicabili nel contesto normativo attuale.”
“Tocca alla politica decidere la propria visione della scuola come bene della Nazione. I dirigenti scolastici di DiSAL valuteranno ogni corretta azione per ottenere che il testo del DdL venga seriamente rivisto e per giungere ad assegnare interventi sulla scuola non ad un provvedimento di tagli della spesa ma ad un disegno di miglioramento del sistema per renderlo più libero, autonomo e moderno. Per le urgenze di interventi sulla scuola chiediamo che si operi coinvolgendo finalmente le Associazioni professionali di dirigenti e docenti che effettivamente vi operano, evitando idee di pletoriche adunate già negativamente sperimentate in passato.”