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Docenti di religione cattolica spesso precari fino alla pensione, Giuliani: “Al momento solo promesse sulla loro stabilizzazione”

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Lo scorso 5 maggio il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani è stato ospite di SnadirTV, all’interno del programma Dall’ultimo banco: la rassegna stampa a cura di Salvatore Cannata per parlare di docenti di religione cattolica e precariato storico.

Le sentenze danno ragione ai docenti ma nulla si muove

Il nostro direttore ha commentato le recenti sentenze a favore degli insegnanti di religione in servizio da più di tre anni ancora precari: “Le sentenze dei docenti di religione sono sentenze forti, si tratta di indennizzi importanti, si parla di decine di migliaia di euro. Cominciano a essere tante. Sono tanti i docenti di religione che arrivano addirittura al pensionamento da precari. C’è un concorso datato 20 anni fa. Lo Snadir è stato artefice, in buona parte, di tutto ciò”.

Purtroppo al momento nulla sembra starsi muovendo: “Lo scorso anno è stato approvato un emendamento di uno dei vari decreti sostegni dal Governo Draghi una norma che prevedeva l’avvio di un concorso per titoli riservato a docenti di religione con almeno tre anni di servizio di cui ancora non c’è traccia. Questo dovrebbe portare a una graduatoria permanente, un obiettivo importante considerando il vuoto degli ultimi decenni. I sindacati stanno insistendo al ministero, al momento ci sono solo promesse”, ha ricordato Giuliani.

“Nel frattempo continua l’azione giudiziaria che è particolarmente interessante: sappiamo che non passa attraverso il giudice, non sono previste, c’è un solo precedente, assunzioni in ruolo dei precari storici ma indennizzi importanti soprattutto per i docenti di religione, che hanno anni e anni alle spalle di mancata stabilizzazione”.

L’appello di Giuliani

Il caso dei docenti di religione è molto particolare: “Ricordiamo che c’è una direttiva del 1999 che prevede l’immissione in ruolo automatica dopo 3 anni in caso di posto vacante. Nel caso dei docenti di religione si parla di cattedre spesso formate da più scuole, quindi la vacanza del posto è meno dimostrabile. Si tratta di posti ormai reiterati nel tempo e approvati dalla Cei. Rimane il fatto che è assurdo avere oltre 10mila docenti precari di religione senza vedere nulla di concreto all’orizzonte”.

“C’è bisogno di un intervento del legislatore, è bene che il ministero trovi la forza. Si tratta di prendere in mano una situazione dove ci sono vari agenti. Ritengo che bisogna tutelare i docenti di religione e gli alunni stessi, che hanno bisogno di continuità didattica e della garanzia dei docenti di ruolo. Molto dipenderà dalla volontà del ministero di far prevalere l’interesse del personale e degli studenti”, ha concluso Alessandro Giuliani, facendo un appello a chi di dovere.