Categorie: Politica scolastica

“E’ una grandissima svolta che il Paese attendeva da tempo”: parola di Schifani

“E’ una grande riforma di centrodestra che abbiamo approvato governando col centrosinistra. E’ una grandissima svolta che il Paese attendeva da tempo”. A dirlo è l’ex presidente del senato, e oggi capogruppo di Alleanza Popolare, Renato Schifani, già esponente di spicco di Forza Italia. E non è il solo del centro destra ad elogiare quanto il neo-centro-sinistra di Renzi ha voluto con tutte le forze, tanto da chiedere la fiducia come se la scuola appartenesse a una parte politica.

Anche Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia, non ha dubbi:  “La maggioranza di governo si divide ancora e, stavolta, bastano le parole di Renato Schifani sul ddl scuola a far scattare le reazioni scomposte del Pd, segno che la scuola è stata utilizzata dalla minoranza del Pd come terreno per un congresso interno. Eppure Schifani, in parte, sostiene una cosa vera: in questo ddl ci sono alcune battaglie storiche del centrodestra, e in particolare di Forza Italia, come il rafforzamento dell’autonomia e del ruolo del Dirigente, l’organico dell’autonomia, la valutazione, l’alternanza scuola-lavoro”.

E ha pure aggiunto: “Purtroppo alcuni di questi punti, come il ruolo del Dirigente  Scolastico sono stati annacquati e solo metà delle assunzioni avverranno con il nuovo sistema. Un cedimento dovuto al PD e ai sindacati. Inoltre, su questi temi si poteva e si doveva fare di più, e questo rende l’intervento del governo diverso da quello che avremmo fatto noi. Ma non si può negare, e l’ho detto da subito, che alcuni temi siano condivisibili. Quello che, invece, non è affatto condivisibile è la decisione di porre la fiducia su un provvedimento così importante a causa delle perenni divisioni nel Pd”.

Nel guado la ministra Stefania Giannini per la quale va tutto bene: “Ce l’abbiamo fatta”, ha scritto in un  messaggio inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, facendo rimpiangere Mariastella Gelmini che almeno si assumeva le responsabilità delle scelte sia del Governo e sia del Miur, tranne per la faccenda del tunnel attraverso cui passavano i neutrini.

Il centro destra tuttavia si dimostra coerente con la sua linea e i suoi tunnel, mentre il neo-centro-sinistra è stato pure capace di tentare la delegittimazione dei sindacati come se non fossero formati da docenti, votati dai docenti e delegati dai docenti a svolgere il loro ruolo. Non si capisce tuttavia il motivo di tanto accanimento per varare una cosiddetta riforma della scuola che ha il solo plauso di una parte delle associazioni dei presidi i quali ambiscono però, giustamente per loro, al riconoscimento della dirigenza. Certamente se si raffronta quanto il vecchio Pd promise in campagna elettorale, insieme alle bombarde che scagliava contro i ministri dell’istruzione della destra, si rimane un po’ turbati: solo un po’, forse.

Pasquale Almirante

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