Ci sono diversi passaggi inediti nel maxiemendamento approvato poche ore fa da Palazzo Madama: tra i commi inseriti all’ultimo momento, inediti, diversi riguardano le nuovo modalità di reclutamento. Come il comma 106, che così recita: “A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017, l’inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto può avvenire esclusivamente a seguito del conseguimento del titolo di abilitazione”.
Ciò significa che tra un anno, in pratica, saranno considerati indispensabili come titolo di accesso non solo il diploma di laurea o di maturità conseguito (per gli insegnanti di laboratori e pochi altri), ma anche quello riguardante l’abilitazione all’insegnamento.
Ora, va ricordato che è intenzione del Governo chiudere con il precariato, confermando a tutti i costi la blindatura delle Graduatorie ad esaurimento. Adesso arriva un altro disco rosso: quello sulle graduatorie dei singoli istituti. Poiché, infatti, dallo stesso DdL 1934 scaturisce che proprio a partire dal 2016 si accederà solo tramite pubblico concorso (fermo restando il progressivo smaltimento delle GaE), viene da sé che l’unica modalità per fare supplenze negli istituti scolastici rimane l’inserimento nelle liste d’attesa predisposte dagli istituti. Dove l’attuale quarta fascia, per non abilitati, dovrebbe permanere, senza però essere più integrata con nuovi inserimenti.
Per i nuovi laureati o quelli che verranno, insomma, l’unica modalità per diventare insegnante, senza tra l’altro passare per il girone “infernale” delle supplenze, diventa il concorsone a cattedre. Chiramente, si salveranno, dalla esclusione delle graduaotorie d’istituto, solo coloro che avranno terminato un corso Tfa, Pas e di Scienze della formaizone primaria.
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