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Educazione alla legalità, incontri e utilizzo dell’audiovisivo: il progetto del liceo artistico “Modigliani” di Giussano

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Anche durante questo anno scolastico il Liceo artistico statale “A. Modigliani” di Giussano (nella provincia di Monza e Brianza) ha avviato e dato ampio spazio a un progetto di promozione della legalità e del contrasto alle mafie, in continuità con analoghe esperienze attivate in precedenza.

Quest’anno il percorso è stato articolato in più iniziative, sia di “rete” con altre scuole ed enti del territorio, sia specifiche per il suddetto Liceo artistico.

Sara Lo Giudice, insegnante di Lettere e referente della scuola per la legalità spiega: “l’obiettivo è quello di supportare i ragazzi a sviluppare competenze reali di cittadinanza attiva che li stimolino non solo a fare memoria del sacrificio di chi ha lottato per l’antimafia, ma soprattutto a sentirsi parte di un sistema che contrasta la criminalità e promuove la legalità concretamente”.

Agli alunni sono stati proposti incontri con esperti e proiezioni di documentari e film. La partecipazione del liceo “Modigliani” alle iniziative del Centro di promozione della legalità di Monza e Brianza

Sono stati organizzati incontri con esperti e coinvolti gli alunni in proiezioni di documentari e film “che potessero in primo luogo incuriosirli e poi, soprattutto, sensibilizzarli al problema”, sottolinea Luisa Sorrentino, docente di Discipline audiovisive e multimediali che ha affiancato la suddetta collega di Lettere nel progetto di promozione della legalità. “Gli alunni hanno così scoperto, per esempio, che, proprio a pochi passi da noi si è consumato l’omicidio della testimone di giustizia Lea Garofalo. Hanno appreso, non senza stupore – prosegue Sorrentino – che anche in Lombardia, anche nei nostri dintorni, si è ampiamente infiltrata la criminalità di tipo mafioso. Hanno potuto ascoltare, in prima persona, le parole di un collaboratore di giustizia e di un ex ispettore di polizia”.

Nell’ottica di una formazione indirizzata alla sensibilizzazione sul problema della criminalità organizzata, già in passato il Liceo artistico “Modigliani” ha partecipato alle iniziative del Cpl (Centro Promozione della Legalità) di Monza e Brianza (la cui scuola capofila è l’Iti “Hensemberger”, che si trova nel capoluogo monzese).

Quest’anno innanzi tutto – precisa la docente di Discipline audiovisive e multimediali – abbiamo puntato su due date simbolo, il 21 marzo (Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie) e il 23 maggio (data della strage di Capaci, con l’assassinio mafioso di Giovanni Falcone, della moglie e di tre uomini della sua scorta, data nella quale si ricorda anche un altro magistrato, Paolo Borsellino, assassinato, insieme a cinque componenti della scorta, dalla mafia nell’attentato di via D’Amelio a Palermo, sempre nel 1982, il 19 luglio, n.d.R.) e abbiamo utilizzato il linguaggio audiovisivo”.

Per le classi terze – ci informa la prof Luisa Sorrentino – sono stati programmati due incontri, svolti nell’Aula magna dell’istituto scolastico di Giussano. Il primo incontro è stato supportato dalla proiezione del film per la Tv, girato nel 2015, “Lea” del regista Marco Tullio Giordana, sul caso dell’omicidio della giovane testimone Lea Garofalo da parte di un esponente della ‘ndrangheta’, peraltro ex compagno della vittima. “A conclusione della proiezione – mette in rilievo la professoressa – c’è stato un breve dibattito con gli studenti e un focus sulle differenze tra testimone e collaboratore di giustizia, sia a livello di significato che legislativo e giuridico per poi raccontare altre storie simili, come quella di Maria Concetta Cacciola, altra collaboratrice di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta’, vittima sin da bambina del proprio ‘clan’ familiare”.

Il secondo incontro con le classi terze riguarda “la possibilità di scegliere da che parte stare e quale strada intraprendere, legale o illegale”, con la proiezione del film “Liberi di scegliere”, diretto nel 2019 da Giacomo Campiotti.

Per quanto concerne le classi quarte sono stati programmati tre incontri. A febbraio tutte le classi quarte, alcune in presenza e altre in collegamento dalle aule, hanno avuto modo di sentire il racconto di un ex ‘ndranghetista’, pentito e collaboratore di giustizia. A marzo si è svolto l’incontro con l’ex ispettore di polizia Ortolan che ha collaborato con i giudici Falcone e Borsellino. Il progetto con le classi quarte prevede inoltre un incontro con Vincenzo Musacchio, giurista e criminologo – nonché presidente dell’Osservatorio antimafia del Molise  – che è stato allievo e amico del magistrato Antonino Caponnetto che a Palermo fu a capo, dal 1984 al 1990, del Pool antimafia istituito nel 1980 dal giudice Rocco Chinnici (nel 1983 Chinnici fu assassinato dalla mafia). Vincenzo Musacchio, tra l’altro fondatore della “Scuola di legalità” intitolata a don Giuseppe Diana, sacerdote assassinato dalla ‘camorra’, in questi anni si è dedicato tantissimo agli incontri con gli studenti: dal 1993 si reca nelle scuole di ogni ordine e grado che lo invitano, testimone di legalità.

Lotta alla criminalità e all’illegalità anche attraverso piccoli gesti: la referente del progetto evidenzia che “la scuola, come agenzia educativa, ha il dovere di dare il proprio contributo in questa direzione

Le attività che abbiamo proposto – afferma la prof Sara Lo Giudice – devono tradursi, nei nostri studenti, in consapevolezza reale, perché possano rivendicare, ogni giorno, di aver fatto la loro parte con piccoli e grandi gesti nel segno della legalità. Non si tratta di compiere atti eroici, ma di attuare semplici accorgimenti quotidiani, per esempio tenendo aperti gli occhi sulla merce che acquistano o i locali che frequentano, perché in fondo c’è una criminalità ‘a km 0’ che è la prima trappola da cui doversi difendere. Del resto, come sosteneva Paolo Borsellino, ‘se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo’ e la scuola, come agenzia educativa, ha il dovere di dare il proprio contributo in questa direzione”.

Per le classi quinte proprio ieri, 4 maggio, si è svolto nell’Aula magna un incontro con Agnese Moro, figlia dello statista Aldo Moro, assassinato dalle ‘Brigate rosse’ nel 1978.

La dirigente scolastica: l’educazione alla legalità ha un ruolo fondamentale nel repertorio progettuale di questo liceo

La dirigente scolastica del Liceo artistico statale “Amedeo Modigliani” di Giussano, Paola Nobili, sottolinea: “sin dal mio primo incarico, ho fortemente voluto che l’educazione alla legalità assumesse un ruolo fondamentale nel repertorio progettuale della scuola, identificando un percorso specifico per ogni anno di corso che ponesse attenzione, in tal senso, alla maturazione degli studenti. Il merito di avermi seguita in questo proposito va ai professori Pietro Amati, Carlo Galbiati e Sara Lo Giudice che negli anni mi hanno supportata con proposte di valore, e naturalmente a tutti i docenti che si sono fatti carico di trattare con le ragazze e i ragazzi il tema della legalità, sviluppando lavori di pregio legati alla vocazione artistica del Modigliani.

La D.S. del suddetto liceo prosegue dicendo: “grazie all’impegno dimostrato negli anni su un tema così delicato e importante, il Modigliani è stato individuato come Scuola Polo provinciale per il progetto ‘Educare alle differenze nell’ottica del contrasto ad ogni forma di estremismo violento’ patrocinato da Usr Lombardia e Regione Lombardia”.

La preside, che partecipa inoltre al ‘tavolo’ territoriale che si occupa del tema delle devianze giovanili, come rappresentante dei dirigenti scolastici della provincia di Monza e Brianza, aggiunge: “il Liceo Modigliani aderisce anche a reti territoriali che si occupano dei vari ambiti della promozione alla legalità come il CPL gestito dall’IIS Hensemberger di Monza e aderisce al progetto ‘A scuola contro la violenza sulle donne’ nato all’IIS Vanoni di Vimercate”.

L’impegno del liceo “Modigliani” di Giussano si manifesta anche nell’ambito di un percorso – che fa perno su una modalità audiovisiva apprezzata dagli studenti – sulla libertà di stampa

Un impegno molto forte, quindi, per il Liceo “Modigliani”, che si manifesta anche nel promuovere la libertà di stampa e la libera informazione: la prof Luisa Sorrentino, infatti, anche quest’anno (lo scorso anno nel contesto dei percorsi dell’educazione alla legalità aveva affrontato, attraverso la proiezione di alcune pellicole cinematografiche a cui faceva seguito un’analisi accurata del prodotto audiovisivo con relativo dibattito, la tematica “la forza della libertà di opinione e di pensiero”) ha proposto in una classe quinta dove insegna il film “Il quinto potere”, con l’analisi della pellicola stessa e della vicenda di Julian Assange e di WikiLeaks, a cui il film fa riferimento.

Un argomento di grande attualità, come segnalato anche in un altro articolo di questo giornale on line, che sulla vicenda del giornalista d’inchiesta australiano ha pubblicato nella Giornata internazionale dedicata alla libertà di stampa (3 maggio) una disamina esaustiva del caso giudiziario – e in qualche modo anche umano – di Assange, ma anche una critica senza sconti a chi ha “oscurato” una vicenda compromettente e assai “imbarazzante” (soprattutto per chi giustamente sottolinea la censura praticata sistematicamente in altri contesti geopolitici), con la complicità di parte dell’informazione piegata alle logiche di chi vuole un mondo unipolare nel quale anche nelle democrazie occidentali si imbavaglia la libertà di informazione e il giornalismo libero.

La prof Sorrentino, a proposito del supporto della “modalità audiovisiva” di proporre tematiche importanti come quelle trattate nei percorsi di educazione alla legalità – che svolge “già dai tempi della disciplina Cittadinanza e Costituzione, proseguendo poi nei recenti percorsi pluridisciplinari di Educazione civica” – e della libertà di stampa, conclude: “questa modalità interattiva è stata molto apprezzata dagli studenti”.