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Educazione finanziaria a scuola: buone pratiche promosse da Banca d’Italia

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La filiale di Banca d’Italia di Brescia, l’Università Cattolica insieme alla Facoltà di Scienze della Formazione hanno presentato in questi giorni nella città lombarda esperienze di apprendimento per una cittadinanza economica consapevole.

L’incontro, dopo una presentazione da parte della Banca d’Italia sia rispetto all’importanza dell’educazione finanziaria nelle scuole che della tematica specifica di questo anno accademico, le funzioni della moneta e la determinazione dei prezzi, ha permesso alle studentesse, accompagnate dai tutor universitari, di elaborare progettazioni educative e didattici di Educazione civica in una logica interdisciplinare, per ciascuna classe della scuola primaria da poter presentare agli insegnanti e sperimentare con gli alunni nelle classi dove stanno svolgendo il tirocinio diretto.  La loro attenzione e riflessione si è incentrata sugli aspetti ritenuti essenziali per poter diventare cittadini consapevoli, capaci di partecipare pienamente alla vita economica del Paese quali la relazione, la felicità e la fiducia. 

Il progetto

Il progetto è al suo secondo anno di attuazione e nasce dall’idea di formare le future insegnanti anche sui principali rudimenti di alfabetizzazione economica finanziaria, in tal modo aiutandoli a cogliere la necessità di aiutare gli alunni a vivere tale dimensione in una logica di valore sociale attraverso esperienze legate agli eventi quotidiani che accompagnano la loro crescita.

La scuola, secondo i partner di questo progetto che si pone come una buona pratica esportabile, è l’ambiente privilegiato per introdurre, attraverso esperienze di apprendimento adeguate alle diverse età, i principali aspetti che possano agevolare la precoce familiarizzazione con i temi della finanza e dell’economia, che entrerà a far parte a pieno titolo del curricolo di educazione civica.

Nei primi due anni della scuola primaria si è posta l’attenzione alla “Casa comune”, ovvero una scuola amica che vuole aiutare gli alunni a cogliere che la scuola è la casa comune in cui i bambini trascorrono del tempo insieme.

In classe seconda la casa comune permette agli alunni di cogliere come un’economia per tutti, sostenibile e rispettosa, permette a ciascuno, secondo le proprie potenzialità e capacità, di sentirsi appartenenti ad un gruppo per poter fare la propria parte. 

Dalla classe terza alla classe quinta le progettazioni hanno analizzato in modo graduale la tematica “Monete e prezzi” al fine di permettere agli alunni di conoscere le funzioni essenziali della moneta, scoprirne il valore legale l’euro, per cogliere la definizione di prezzo come quantità di moneta necessaria per acquistare un bene o un servizio.

Cos’è l’educazione finanziaria?

Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico OCSE, per educazione finanziaria si intende un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori e gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base e attraverso istruzioni, informazioni, consigli sviluppano attitudini e conoscenze atte a comprendere i rischi e le opportunità di fare scelte informate, dove ricevere supporto o aiuto per realizzare tali scelte e quali azioni intraprendere per migliorare il proprio stato e il livello di protezione.

L’alfabetizzazione finanziaria in Italia e in Europa

Banca d’Italia, con cadenza triennale, conduce un’indagine campionaria sullo stato delle competenze finanziarie in Italia misurate con la metodologia dell’OCSE.

Nel 2023 l’indicatore complessivo di alfabetizzazione finanziaria nel nostro Paese è risultato pari a 10,6 su una scala da 0 a 20.

Rispetto al 2020, la valutazione complessiva è lievemente aumentata, ma non abbastanza per garantire una piena consapevolezza finanziaria dei cittadini. L’indagine conferma il basso livello di conoscenze, competenze e capacità di gestione monetaria.

Metà degli adulti europei sono finanziariamente alfabetizzati, con un maggiore concentrazione nel centro-nord del continente, Svezia, Danimarca e Norvegia, popolati al 71% da cittadini competenti in ambito finanziario. Risultati peggiori al sud Europa, in particolare in Bulgaria, a Cipro e in Romania, con un tasso di alfabetizzazione finanziaria del 22%.

Per migliorare la cultura e la consapevolezza finanziarie vanno attivati percorsi sin da piccoli esistono progetti dedicati agli adulti come quello, sempre promosso da Banca d’Italia, che passa attraverso i Centri Provinciali per l’istruzione degli Adulti – CPIA dove si organizzano momenti formativi per trattare argomenti come la moneta in tutti i suoi aspetti, gli strumenti di pagamento, i conti corrente e l’accesso creditizio. Per saperne di più https://economiapertutti.bancaditalia.it/progetti-educativi/edufin-cpia/index.html?dotcache=refresh