Home Politica scolastica Elezioni 2018, la guida: i 5 punti per la scuola del M5S

Elezioni 2018, la guida: i 5 punti per la scuola del M5S

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Siamo agli sgoccioli della campagna elettorale per le elezioni del 4 marzo, in cui gli italiani saranno chiamati a scegliere il prossimo Governo.

La nostra testata ha riportato nelle ultime settimane le anticipazioni dei partiti politici e i programmi per la scuola, stilati dalle coalizioni in caso di vittoria alle urne.
Proponiamo delle semplici schede di lettura con i 5 punti chiave proposte dagli schieramenti in campo.

Iniziamo con il programma del Movimento 5 Stelle, che fra i vari punti, propone l’abolizione in toto della Buona Scuola e il limite di alunni per classe. Vediamo però nello specifico cosa prevede il programma per la scuola del movimento che punta su Luigi Di Maio Premier:

Alternanza scuola Lavoro

L’alternanza voluta dal governo, benché abbia in qualche caso condotto a limitate esperienze positive, si configura in troppi casi come una disponibilità di manodopera a costo zero per le multinazionali, e come un onere burocratico per le scuole. Gli studenti hanno chiesto a gran voce di essere tutelati, perché in poco tempo la riforma ha già mostrato il suo vero volto, lontana dagli interessi dei ragazzi e dalla loro necessità di apprendimento. L’alternanza scuola–lavoro, così come prevista dalla legge n.107, rischia di svuotare le funzioni principali degli istituti scolastici anche per la bassa qualità dell’offerta formativa proposta, ormai legata ad un finanziamento non adeguato al numero di ore obbligatorie.

Pertanto, il Movimento propone

  • l’eliminazione dell’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro promuovendo percorsi FORMATIVI più ampi, configurati come un’ Azione di Apprendimento nel Territorio;
  • l’abrogazione delle norme in materia presenti all’interno della Legge n.107, c.d. Buona Scuola;
  • la revisione degli enti formativi dell’istruzione professionale secondaria e degli Istituti tecnici superiori (ITS)

 

Edilizia scolastica

L’attuale condizione strutturale delle scuole italiane rappresenta uno dei punti più critici del nostro sistema scolastico. Metà delle scuole italiane ha 40 anni. A ciò si aggiunga che solo il 70% delle strutture esaminate è stato progettato per ospitare al suo interno un istituto scolastico​.

Occorre perciò:

  • un piano decennale per la messa a norma e in sicurezza, la riqualificazione e il rinnovamento di tutte le scuole italiane e degli ambienti dell’apprendimento;
  • un piano di ricognizione e monitoraggio costanti dei lavori eseguiti;
  • l’istituzione di un Fondo unico cui si accede tramite piani triennali.

 

Insegnanti

La scuola italiana, da tempo paga lo scotto dell’attuazione di politiche che hanno condotto ad un continuo sfruttamento del personale:

  • abrogare la chiamata diretta ed eliminare gli ambiti introdotti dalla Legge n.107 del 2015, c.d. “Buona Scuola”;
  • monitorare il percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (FIT), per un’eventuale riduzione da tre a due anni (uno formativo e uno dedicato all’esperienza sul campo) ed eventuali revisioni dei requisiti di accesso;
  • censire i precari ancora presenti nelle varie graduatorie, soprattutto nelle classi di concorso in esubero (diritto, storia dell’arte, musica…), ai fini di attuare un programma di assunzione il più possibile rispondente al fabbisogno delle scuole;
  • incentrare la formazione iniziale dei docenti sugli aspetti didattici e metodologici della professione, sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sulle importanti sfide a cui saranno chiamati i cittadini di domani e per cui saranno fondamentali l’educazione civica, ambientale, alimentare e l’educazione alle emozioni, all’affettività, alla parità di genere e alla sessualità consapevole.
  • ripristinare l’inserimento dei docenti idonei ai concorsi nelle graduatorie di merito;
  • Il piano di assunzioni straordinario della L.107 su base nazionale e gestito da un algoritmo fallato e fallace ha creato gravi distorsioni nella distribuzione nazionale dei docenti, creando un esodo forzato di docenti perlopiù dal Sud al Nord, per la maggior parte delle volte ingiustificato. Bisogna prevedere, dopo aver analizzato i dati, un piano per eliminare le suddette distorsioni, in considerazione delle reali necessità delle scuole anche alla luce dei provvedimenti previsti nel presente programma in merito agli organici.

 

Personale ATA

Il Movimento 5 Stelle propone l’internalizzazione dei servizi ATA, ponendo fine allo sfruttamento dei lavoratori e allo spreco di denaro, inserendo nelle graduatorie provinciali tutti coloro che hanno svolto almeno 3 anni di servizio nel ruolo ATA, e procedendo al relativo scorrimento per la copertura dei circa 12 mila posti previsti, così come previsto dall’attuale procedura di reclutamento del personale ATA.

In tal modo sarà possibile:

  • ripristinare i 2020 posti ATA tagliati in legge di Stabilità 2015;
  • ripristinare le supplenze brevi;
  • sbloccare i posti ATA accantonati, al fine di internalizzare i servizi di pulizia, con una pubblica selezione (scorrimento graduatorie provinciali) che copra i circa 12 mila posti e che tuteli chi per anni ha svolto le mansioni in questi ruoli;
  • prevedere regolari concorsi per l’assunzione dei DSGA, tutelando chi ha maturato l’esperienza in questo ruolo;
  • ampliare l’organico ATA sulla base del fabbisogno delle scuole assicurando almeno un collaboratore scolastico per ciascun piano dell’edificio;
  • prevedere la figura dell’assistente tecnico anche nelle scuole del primo ciclo.

 

Dirigenti scolastici

Tra le azioni che il M5S ha intenzione di implementare sono da evidenziare:

  • l’assunzione del numero dei dirigenti scolastici necessari eliminando le reggenze;
  • l’ampliamento delle risorse per la gestione degli Istituti scolastici;
  • il maggior supporto per l’accesso ai fondi europei e adeguata attenzione alle aree disagiate;
  • la rimodulazione delle responsabilità relative alla sicurezza;
  • l’estensione dei processi decisionali a strutture intermedie competenti periodicamente elette dal collegio docenti;
  • l’aumento stipendiale di tutto il personale scolastico (Dirigenti, docenti e ATA);

 

Scuola 5S