
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha presenziato, insieme a Irene Manzi, a “Appunti per la scuola di oggi e di domani“, un evento che si è tenuto oggi, 15 gennaio, presso la Sala Sassoli nella sede nazionale del Partito Democratico a Roma su temi legati alla pedagogia e alla scuola.
Durante l’iniziativa è stato presentato un documento politico che guarda al presente e al futuro e si rivolge a chi ha a cuore la scuola nella sua essenziale funzione.
Schlein ha criticato l’operato del Governo sulla scuola: “Continuo a rimanere stupita di quanto questo Paese parli poco di scuola. Un Paese che non crede nella scuola non crede nel suo futuro. Se in questi anni se il sistema ha retto è grazie a loro, alla passione e alla generosità di chi si trova a dover supplire alle carenze, a chi continua a crederci nell’incontro con i ragazzi. La sofferenza di un solo insegnante è la sofferenza di tutta la società, di questo dobbiamo farci carico”.
“Destra disattenta verso la scuola”
Ed ecco un elenco di interventi del ministro che hanno suscitato polemiche: “Che la destra sia disattenta verso questo mondo è evidente. Anche il comportamento del ministro è paradigmatico: tante sparate e poca sostanza. A cominciare dalla parola ‘merito’ nel nome del dicastero. Si può parlare di merito quando si possa assicurare a tutti pare opportunità di apprendere. In caso contrario si tratta di una gara truccata”.
“Non vogliamo più sentire un ministro che dice che nelle classi bisogna ridurre il numero di stranieri. Ora Valditara vuole premiare le Regioni in regola col dimensionamento. Nulla che affronti i problemi veri; abbiamo assistito all’avvio dell’anno scolastico con il precariato che esplode, le cattedre scoperte, l’inutile istituzione del liceo Made In Italy, le linee guida di Educazione Civica”.
“Valditara sembra strizzare l’occhio alla repressione, sembra rimpiangere un tempo di bacchettate sulle mani, orecchie d’asino e ceci sotto le ginocchia. Non basta la repressione, ci vuole la prevenzione. La politica deve riuscire a ricreare l’aspirazione di sognare, che non può che passare in chi lavora a scuola”, ha concluso.