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Emendamenti alla legge di bilancio: dagli aumenti per gli stipendi alla assunzione dei ricorrenti del concorso DS

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Prende avvio nei prossimi giorni presso la Commissione Bilancio del Senato l’esame degli emendamenti presentati alla legge finanziaria.
Quelli che riguardano la scuola sono tanti, certamente più di 200; solo le proposte di modifica all’articolo 108 relativo al fondo per la valorizzazione della professionalità docente sono una cinquantina.

Fra le proposte più importanti ci sono quelle che riguardano l’aumento del fondo per la valorizzazione della professionalità: ce ne sono diverse che differiscono per l’entità dell’aumento previsto, si va da poche decine di milioni di euro fino ad un incremento di 500 milioni. Una “via di mezzo” viene proposta dai senatori dem Verduci, Marcucci e Rampi che parlano di un aumento di 260 milioni che consentirebbe di arrivare ad un incremento stipendiale di circa 25 euro mensili a testa
Un emendamento della senatrice LeU Loredana De Petris è finalizzato a cancellare l’obbligo di formazione in materia di inclusione (si tratta dei famosi corsi da 25 ore rivolti a tutto il personale docente non specializzato), mentre non mancano le proposte di modifica al vincolo triennale e alla impossibilità di partecipare alle operazioni di assegnazione provvisoria prima della scadenza del vincolo.
Un bel “pacchetto” di emendamenti è stato messo in cantiere dal senatore della Lega Mario Pittoni.
Uno di questi riguarda la possibilità di risolvere il contenzioso del concorso per dirigenti scolastici: secondo questa proposta tutti i ricorsisti che hanno avuto una sentenza favorevole in primo grado o che non hanno avuto il rigetto con sentenza definitiva potrebbero essere ammessi ad un corso di formazione che darebbe diritto di essere ammessi in ruolo previo esame finale.
Pittoni aggiunge: “Pare esserci condivisione sulla soluzione di alcune questioni della scuola da inserire in legge di Bilancio, come il supporto finanziario alle paritarie che in un momento di grave difficoltà legato alla pandemia coprono un terzo del servizio ai più piccoli, i fondi affinché gli ATA non siano esclusi dal personale Covid e la restituzione dell’assegnazione provvisoria agli insegnanti vincolati”.
Senza dimenticare ”la riattivazione dei percorsi formativi abilitanti dei docenti (vedi PAS 2013) e l’accesso diretto ai corsi di specializzazione sul sostegno per chi ha tre anni di esperienza sul campo”.
Per la verità va anche detto che pochissimi di tutti questi emendamenti arriveranno all’esame in Commissione perché prima di tutto dovranno essere considerati ammissibili dall’Ufficio di presidenza e poi dovranno avere anche il via libera della Ragioneria generale.