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Esame di Stato, greco al classico; la sottosegretaria Frassinetti: “Il sorteggio conferma l’importanza dello studio del greco antico”

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Al liceo classico, dopo diversi anni, arriva la prova scritta di greco.
L’ultima versione di greco che gli studenti hanno dovuto affrontare risale al 2019 quando però il Ministero decise di percorrere una strada inedita proponendo un brano di Tacito (latino) e uno di Plutarco (greco) riferiti entrambi all’imperatore romano Galba (la scelta venne però criticata da Luciano Canfora).
Nel 2018 ancora greco, con un passo di Aristotele.
Dal 2003 fino al 2017 latino e greco si alternarono con assoluta precisione: latino negli anni dispari e greco in quelli pari.
A causa della pandemia nel 2020 e nel 2021 non ci furono prove scritte.
Quindi, nel concreto l’ultimo esame di greco risale al 2018.
Fra gli autori più “gettonati” ci sono stati Platone, Aristotele, Luciano di Samosata e Plutarco, ma non sono mancati Isocrate e anche Epitteto.
Sulla scelta fra latino e greco la sottosegretaria Paola Frassinetti commenta: “Questo sorteggio non solo conferma l’importanza duratura dello studio del greco antico, ma mette in luce la sua rilevanza ancora del tutto attuale nell’offerta educativa della nostra Scuola”.

“Attraverso lo studio del greco antico – prosegue Frassinetti – non solo gli studenti acquisiscono competenze linguistiche ed analitiche avanzate, ma anche una comprensione profonda dei valori fondamentali della civiltà europea. Attraverso la sua grande e multiforme eredità letteraria, il greco antico offre uno sguardo privilegiato sui concetti universali di virtù, di giustizia, di eroismo, di amore per la patria e di partecipazione attiva alla sua vita politica, dalla vocazione umana alla ricerca del senso della vita e del mondo, che devono continuare a plasmare la nostra contemporaneità”.