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Famiglia finlandese contro la scuola italiana: risponde l’istituto paritario John Dewey di Catania

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Come risposta alla lettera aperta scritta dalla pittrice finlandese Elin Mattsson, mamma di 4 figli, la quale dopo l’esperienza scolastica negativa a Siracusa si è trasferita con i figli in Spagna, denunciando l’intero sistema scolastico italiano, viene spontaneo comunicare che non si può condannare un intero sistema senza conoscere le innovazioni in atto anche in Sicilia.

Il modello e l’organizzazione scolastica dell’Istituto “John Dewey”, scuola Primaria Paritaria ad indirizzo internazionale, che opera nei giardini della Fondazione Valdisavoia, nella collina di Cibali a Catania, risponde ai canoni attesi e desiderati dalla mamma finlandese.

A conferma che il sistema scolastico non è poi così “povero”, il tempo scuola dei bambini dell’Istituto “John Dewey” con orario prolungato, prevede che i bambini vengono accolti alle ore 8 del mattino, svolgono le attività di apprendimento a scuola, con la guida dei docenti ed il pomeriggio, alle ore 17,00, tornano a casa come bambini, liberi da impegni scolastici.

Portano lo zaino il lunedì e lo riportano a casa il venerdì per condividere con i genitori le attività svolte, le conoscenze e le abilità acquisite nello scrivere e nel comunicare anche in inglese, spagnolo e tedesco.

Il “saper fare” secondo la pedagogia di John Dewey, è la regola della scuola, che pone al centro il bambino che apprende ed al termine di ogni attività ci sono dei piccoli intervalli, si cambia classe, si scende nel giardino, dove l’apprendimento diventa concreto e operativo a contatto con la natura, tra i viali degli orti, e si esercitano le abilità acquisite, perché possano diventare nel tempo vere competenze.

L’appello della signora Mattsson “Lasciateli giocare fuori! Lasciate che prendano l’aria di cui hanno tanto bisogno! Fare esperienze all’aperto è essenziale per ogni persona che apprende”, dichiara Martina Formosa, che ha voluto questo Istituto, in linea di continuità con la scuola dell’infanzia “Il Castello”, in via Galermo: “per noi è stile di vita, una definita scelta pedagogica!

Il servizio di refezione scolastica è organizzato in modo che risponda ai bisogni dei bambini e costituisce un vero momento di educazione alimentare, di socializzazione e di rispetto delle regole, come affermano le Maestre Federica Abate e Marina Sambasile che insegnano nelle prime due classi che attualmente rendono vivo e dinamico l’Istituto, nel quale sono ospitati anche i bambini di una scuola tedesca, figli dei militari della Base Nato di Sigonella. L’interazione con i bambini tedeschi durante le attività esterne e sportive costituisce un qualificato momento di apprendimento linguistico.

L’Istituto “John Dewey” ha investito già da due anni nella formazione dei docenti per l’acquisizione della “tecnica del brain-mapping” come afferma la pedagogista e formatrice Cinzia Mion confermando che il “movimento e il gioco libero favoriscono lo sviluppo delle connessioni neuronali”.

La pratica della lingua inglese nelle ore di matematica, scienze, musica e l’arte secondo il modello CLIL rinforza l’apprendimento e le abilità comunicative e di pensiero e le maestre Alessandra, Isabel, Veronica ed il maestro di musica Dino, si dedicano ai bambini con ammirevole impegno.

Giunga alla mamma finlandese la risposta che i suoi consigli e gli interrogativi esposti nella lettera aperta: “Perché non tutti i bambini dovrebbero avere le migliori premesse per l’apprendimento? Perché non vi rendete conto dei benefici dell’aria fresca? Gioca e impara! Realizza i vantaggi delle pause all’aperto e trasforma i cortili della scuola in luoghi divertenti in cui giocare. Evitate di riempirli come salsiccia (ovvero troppo apprendimento per cervelli non sviluppati). Perché non offrite il pranzo a scuola?” sono già realizzate nel Sistema scolastico italiano, che comprende scuole statali e scuole paritarie.

Andiamo avanti noi che ci crediamo…… gli altri non so.

Giuseppe Adernò