Home I lettori ci scrivono Ferragni, il cattivo esempio e il danno alle associazioni di beneficenza serie

Ferragni, il cattivo esempio e il danno alle associazioni di beneficenza serie

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Come penso abbiano fatto parecchie persone, anch’io la scorsa settimana ho seguito in televisione l’intervista di Fabio Fazio a Chiara Ferragni.

Più che curiosità di assistere al dibattito, la mia era curiosità di sentire questa donna spiegare come siano andati i fatti relativi al suo coinvolgimento nelle note vicende che la riguardano.

Non so se la signora non abbia potuto dire di più di quello che già sappiamo perché è in corso una questione giudiziaria, non so se il conduttore non ha saputo o voluto scavare a fondo nei meandri della mente della Ferragni, sta di fatto che abbiamo assistito al nulla.

Nell’intervista lei ha mostrato la non capacità di esprimersi come influencer, la vuotezza della comunicazione verbale, fatta di messaggi brevi e abbreviati, espressi senza espressione e senza colore, parecchio insignificanti.

È un linguaggio minimal il suo, non un eloquio scorrevole e fluido, ma frasi sospese, incomplete, già sentite e non un moto di rabbia, una presa di posizione, non una commozione vera riversata su un grande fazzoletto, ma su un misero Klinex. Certamente se avesse voluto convincerci che tutto ciò che ha fatto è stato commesso in buona fede non è certo riuscita.

Si è voluta nascondere dietro quel tailleur nero da 3.700 euro per impersonificare la donna ingenua, dal cuore tenero che è stata ingannata, presa alla sprovvista, fraintesa, vessata, perseguitata, derubata della sua privacy.

Intanto ci ha mostrato che anche il mondo di cristallo nel quale vive non è intoccabile, esiste un limite anche qui. Non è sempre tutto così facile, non basta schioccare la bacchetta magica per avere tutto, occorre controllarsi e controllare chi ti assiste e lavora per te.

Vorrei che tutto questo fosse un monito per i ragazzi che sognano un futuro “alla Ferragni”. Potrebbe anche essere semplice arrivarci, ma poi occorre sempre sacrificio e attenzione per mantenere ciò che si è avuto.

Gli imperi crollano, gli imperatori cadono.

Ma la cosa grave di tutta la vicenda è che la signora non sa (o lo sa benissimo) che questa sua bravata dei pandoro, delle bamboline e di quant’altro ha danneggiato paurosamente tutte le associazioni serie che ricevono aiuti anche dalla beneficenza. Tutto rallentato e bloccato per colpa di questa fantomatica imprenditrice.

Mirella Rigamonti

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