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Fioroni: nessuna riduzione del tempo a scuola

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Il tempo pieno non verrà ridotto, ma si cercherà di ampliarlo in tutte le realtà scolastiche dove è ancora poco applicato. Lo ha assicurato, intervenendo il 9 marzo a Bologna ad un convegno sulla scuola e la formazione professionale, il Ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni: “il tempo pieno – ha detto Fioroni durante il suo intervento – è una risorsa e un’opportunità per il sistema Paese, e credo che al ministro della Pubblica Istruzione interessi potenziare chi è già al 60 per cento, ma anche farne fruire a chi è a zero, come il quartiere Zen di Palermo. In quei casi infatti, senza nulla sottrarre a Bologna, il tempo pieno è anche un contributo alla lotta alla delinquenza, e alla legalità”.
Fioroni era stato accolto malamente da genitori e bambini che protestavano per le insistenti voci di tagli del tempo pieno nelle scuole della provincia bolognese. 
La manovra di riduzione del tempo pieno rientrerebbe, infatti, nel ridimensionamento dell’organico della scuola di circa 14.000 unità a partire dal prossimo anno. 
Dopo avere incontrato una delegazione dei genitori, il Ministro ha però rassicurato tutti: “il Governo ha ripristinato sia il tempo pieno che il tempo prolungato – ha detto Fioroni – così come le scuole e le famiglie di Bologna rivendicano: c’è un problema di mantenimento degli standard attuali che vedono Bologna con una percentuale di tempo pieno nettamente superiore alla media nazionale, per il quale c’è un impegno al mantenimento di questi standard. Per un eventuale ampliamento – ha concluso Fioroni – va fatta un’accurata valutazione nella consapevolezza che il tempo pieno è una risorsa”.

Durante il suo intervento Fioroni ha anche ribadito la volontà “di ricostruire il modello delle scuole tecniche che hanno fatto grandi le imprese italiane” augurandosi “ che il Parlamento ceda la delega per la riorganizzazione di questo tipo di scuola”. 
Già nelle settimane scorse il Ministro si era espresso in questo senso, facendo approvare nel decreto legge delle liberalizzazioni d’inizio anno il ripristino delle scuole tecniche tradizionali e l’avvio di poli tecnico-professionali: “il nodo cruciale del nostro Paese – spiega Fioroni – è trovare quella filiera di istruzione tecnico-professionale e di alta qualificazione tecnico-professionale che possa far giocare all’istruzione del nostro Paese un ruolo fondante come volano della ripresa economica. 
Se noi guardiamo alla nostra storia – ha ricordato il Fioroni – ci accorgiamo che il boom economico è stato caratterizzato anche in questa zona dalla capacità degli istituti tecnici e professionali di creare quelle professionalità che hanno fatto grandi il mondo delle imprese, garantendo crescita e sviluppo. 
Questo modello dobbiamo ricostruirlo, rilanciarlo e non abrogarlo come è stato fatto nella legislatura precedente. 
Per quanto riguarda l’istruzione tecnico professionale abbiamo fatto rinascere ciò che era stato abrogato, in questo Paese queste scuole erano state abrogate già da quattro anni e non esistevano più come tali”. 
Il Ministero, insomma, ce la sta mettendo tutta per rilanciare le scuole tecniche: nei prossimi giorni vedremo se questa nuova politica ha prodotto qualche risultato già sulle iscrizioni del prossimo anno.