Categorie: Generico

Fis sempre più scarni, le scuole ricorrono anche i contributi delle famiglie

La carenza di fondi sta costringendo dirigenti, Dsga, Rsu e consigli d’istituto fare delle “acrobazie” economiche senza precedenti: in certi casi, però, sembra che si stia esagerando. Ne è convinta l’associazione genitori A.Ge. della Toscana, secondo cui sarebbe in crescendo il numero di scuole dove i contributi delle famiglie vengono dirottati su capitoli di spesa che non hanno nulla a che vedere con la didattica: è un fatto – spiega Manzani Di Goro – che le scuole, di fronte a una spesa ingente imprevista, mettono mano ai fondi più accessibili, primo fra tutti il contributo volontario dei genitori. Così sono sempre più numerose – continua – le segnalazioni di un uso improprio del contributo volontario dei genitori, usati prima per la tassa sui rifiuti, poi per le visite fiscali e i materiali di pulizia.
Sempre secondo la presidente dell’associazione la circolare ministeriale n. 9537 sulla gestione del funzionamento scolastico del 14 dicembre avrebbe incentivato questa tendenza: perché alle scuole – spiega Manzani Di Goro – è stata data l’indicazione di utilizzare i finanziamenti non vincolati, fra i quali i più includono il contributo volontario dei genitori, per pagare gli stipendi dei docenti, il fondo incentivante per il personale e la ditta di pulizie.
La prodiga presidente toscana chiede quindi ai gestori delle scuole di impegnarsi per evitare questa destinazione impropria dei fondi provenienti dalle famiglie: La nostra proposta – presentata in occasione di due incontri con gli addetti ai lavori svolti ad inizio febbraio a Pistoia e Firenze – è quella di versare sul conto delle scuole, vincolandoli, tutti i soldi che le famiglie spendono per le attività didattiche, abolendo così la cassa scolastica, che è un uso tollerato benché vietato dalle leggi di contabilità dello Stato.
Manzani Di Goro si rivolge, quindi, a quelle famiglie che sinora hanno vissuto passivamente questa situazione di emergenza, che indirettamente si riversa sugli alunni ai quali non vengono destinate le risorse previste per legge: i genitori debbono tutelare per primi i loro figli, mettendo ben chiaro nella causale che il loro versamento è finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa, così quei soldi entreranno vincolati in bilancio e potranno essere utilizzati esclusivamente a favore dei bambini e della didattica.
La proposta dell’A.Ge permetterebbe anche il vantaggio, per le famiglie, di poter detrarre la quota destinata alle scuole dalla dichiarazione dei redditi. La legge 40/2007 – spiega il rappresentante dei genitori – stabilisce infatti che hanno diritto alla detrazione del 19% per cento.

La legge 40/2007 stabilisce infatti che hanno diritto alla detrazione del 19% per cento “le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari (…) finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa”. Ma se la scuola utilizza quei fondi per gli stipendi o per le spese di pulizia la detrazione non spetta più. Oltre il danno (nei confronti dei figli), pure la beffa (ad opera dello Stato).

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Piano estate scuola 2024, come presentare le proposte progettuali. Scadenza 24 maggio

Mancano ancora pochi giorni per inoltrare le istanze per l’adesione al Piano Estate, riferito all’anno…

16/05/2024

ChatGpto, può aiutare gli studenti fare i compiti interagendo con audio e video: e i docenti?

ChatGPT è un tipo di sistema di intelligenza artificiale progettato per comprendere e generare linguaggio…

16/05/2024

Concorsi dirigenti scolastici: le istruzioni del Ministero per i candidati ammessi sostenere la prova preselettiva

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito con la nota n° 66122 del 9 maggio 2024…

16/05/2024

Beatrice Valli, l’influencer ancora sulla scuola: alunni misurati da un solo tipo di valutazione che ignora hobby e talenti

L'influencer e personaggio televisivo Beatrice Valli, che molto spesso si è esposta parlando di scuola,…

16/05/2024

Calendario scolastico 2024/2025, ecco le regioni che hanno deliberato [AGGIORNATO con Lombardia]

Diverse Regioni hanno già deliberato il calendario scolastico per il 2024/2025, stabilendo le date di…

16/05/2024

Calendario scolastico a.s. 2024/2025, in Lombardia rientro previsto per il 12 settembre

Per l'anno scolastico 2024/2025, la Regione Lombardia ha confermato il il calendario scolastico di carattere…

16/05/2024