La rappresentante democratica, candidata al Senato, ha promesso di impegnarsi in prima persona per sanare la ben nota vicenda qualora il suo partito dovesse vincere le elezioni. Una buona notizia che tutti gli aderenti al Comitato civico “Quota 96” si augurano possa concretizzarsi.
Si tratta di circa 3500 lavoratori, fra docenti e personale Ata, rimasti imbrigliati nella riforma Fornero, e costretti una brusca deviazione rispetto ai loro progetti esistenziali e iniquamente impediti a far valere il loro sacrosanto diritto a pensione così come esso è sancito da norme speciali tuttora in vigore.
L’impegno assunto è considerevole, fanno sapere dal Comitato Civico «Quota 96», e metterebbe la parola «fine» a una storia estenuante fatta di continui e sordi dinieghi governativi rispetto a ciò che non può né deve essere considerato un privilegio.
Il Pd inoltre, proprio per confermare il suo impegno nei confronti di questi lavoratori, ha inserito nel proprio programma elettorale il riferimento al personale della scuola che nonostante abbia raggiunto “Quota 96” (età anagrafica più età contributiva) non può andare in pensione perché il riferimento temporale, a causa delle legge Fornero, è al 31 dicembre e non al 31 agosto, quando finisce l’anno scolastico e quindi le lezioni.
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