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Foto di Hitler e Mussolini nella finestra di un liceo, studenti le portano alla dirigente: ad attaccarle persone esterne alla scuola?

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Gli studenti di un liceo di Bologna hanno fatto una curiosa scoperta entrando in classe la scorsa settimana: attaccate ad una finestra di una classe c’erano foto di Hitler, Mussolini e Trump accanto ad una stella di David. Lo riporta Il Corriere della Sera.

La ds ha fatto formale segnalazione alle forze dell’ordine

Ieri, 21 gennaio, la scuola ha presentato formale segnalazione alle forze dell’ordine. “I ragazzi, pur non comprendendo bene le connessioni tra le foto, si sono detti fin da subito disgustati – ha raccontato la dirigente –: da parte mia ho assicurato che le foto sarebbero state messe agli atti per procedere con una segnalazione alle forze dell’ordine. Al momento non abbiamo idea di quale possa essere la fonte” ma, essendo state ritrovate all’esterno, le immagini potrebbero anche essere state affisse da persone esterne alla scuola.

“È possibile che non siano nostri studenti – ha rimarcato la professoressa –, non possiamo escludere nulla. Non sappiamo nemmeno quando l’episodio sia avvenuto esattamente. Di certo l’allarme, che è molto sensibile, non è suonato”.

“Grave e inquietante”

“La nostra scuola è stata colpita da simboli d’odio che rappresentano tutto ciò contro cui ci battiamo come collettivo – hanno aggiunto gli studenti di un Collettivo della scuola –. Questi simboli sono in netto contrasto con i valori fondanti dello Stato e della nostra istituzione scolastica. Non possiamo né vogliamo liquidare l’accaduto come una semplice bravata”.

Forse, è una delle ipotesi del Collettivo, “gli ignoti artefici stanno cercando di avanzare una qualche provocazione o vedono il tutto come una burla, ma se fosse davvero così la cosa risulterebbe non meno grave e inquietante, indicandoci come ormai anche i simboli e i personaggi più tristi e bui della storia vengano utilizzati senza una reale consapevolezza, ignorando la gravità dell’azione che si sta compiendo”.

Infine, la proposta del Collettivo rivolta anche alla dirigenza: “Vogliamo che questo episodio venga alla luce, non tanto per ricercare i colpevoli e attuare una repressione fine a se stessa, quanto più per avviare un dibattito su ciò che questa azione ci indica e sulle radici culturali e sociali che la rendono possibile. Dibattito che riteniamo fondamentale per preservare una democrazia sana e consapevole”.