Il provvedimento permetterà anche di non “affossare” l’editoria libraria cartacea tradizionale. Il cui mercato, riporta un’indagine Nielsen, sembra dare lievi segnali di miglioramento: a fine ottobre è stata rilevata infatti una piccolissima ripresa, dopo il consistente calo dei consumi del libro, che arriva a segnare un -7,5% a valore (pari a 82milioni di euro di spesa in meno nei canali trade). Si tratta di un segno meno ancora importante, spiegano dall’Associazione italiana degli editori, che però indica un progressivo recupero. Il mercato, infatti, registrava un -11,7% a fine marzo e un -8,6% a inizio settembre.
La Nielsen presenterà l’indagine nel corso di “Più libri più liberi”, di cui abbiamo già parlato su questa testata giornalistica, (Roma, 6-9 dicembre), la fiera nazionale della piccola e media editoria nell’ambito dell’appuntamento organizzato dall’Aie “Quanto vale il pluralismo in un mercato che sta cambiando?”, in programma giovedì 6 dicembre, alle 14 nella Sala Smeraldo del Palazzo dei Congressi dell’EUR. La seconda parte dell’incontro – partendo proprio dai dati economici del mercato domestico e dello scenario imposto dai cambiamenti tecnologici e competitivi provenienti dal mercato internazionale – affronterà il tema delle leve necessarie al mantenimento e allo sviluppo del pluralismo dell’offerta, dell’accesso ai contenuti e alla loro distribuzione, messi in discussione o compromessi proprio dalle trasformazioni in atto e dalla contrazione delle vendite.
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