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Funerali Michela Murgia, il cordoglio e la critica di una studentessa: “Le occupazioni in certe scuole sono organizzate meglio”

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Oggi, 12 agosto, sono stati celebrati a Roma, nella Chiesa degli Artisti, i funerali della scrittrice e attivista sarda Michela Murgia, scomparsa il 10 agosto dopo aver lottato, pubblicamente, contro un tumore. Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio delle persone, celebri e non, diffusi oggi.

Così la Murgia è stata ricordata nell’omelia da parte di Don Insero: “I canti che ascoltiamo oggi, con i quali preghiamo sono quelli della sua giovinezza quando impegnata nell’Azione Cattolica, come referente regionale, si è messa al servizio degli altri, cosa che ha fatto da subito”. Un impegno che si è concretizzato anche con “l’amore per la Scrittura e la teologia, che è proprio lo studio e il commento della Scrittura, e con l’insegnamento della religione”. 

Le parole di Saviano e Valerio

Alle esequie hanno partecipato, fra gli altri, lo scrittore Roberto Saviano e la scrittrice Chiara Valerio, che hanno letto un loro personale ricordo di Murgia. Ecco le parole del primo, come riporta La Repubblica: “Michela disse: ‘Cosa mi perderò? Immagino il casino del mio funerale’. Lei sapeva che dietro un aggettivo c’era il modo di criminalizzare la realtà. La scrittura era per lei una grande fatica perché impiegava troppo tempo da sola. Per lei era la condivisione il senso di tutto. Ripeteva ‘non stare solo vieni qui'”.

La seconda ha letto un messaggio in cui ha scelto di parlare dell’amica al futuro anziché al passato, descrivendola con ironia e sarcasmo “una nerd, un’adolescente appassionata”.

Molti svenimenti fuori dalla chiesa

Moltissimi coloro che sono accorsi in chiesa e che sono stati costretti a seguire i funerali fuori. Molti sono stati anche i malori a causa del caldo. “Le istituzioni – dice una giovane giunta questa mattina da Napoli con la madre – non hanno voluto omaggiarla. Ma nessuno di noi si è lasciato scoraggiare. E siamo qui a Roma”.

Giunta da Bologna una studentessa ha criticato l’organizzazione: “Mancano le forze dell’ordine, la sicurezza, un presidio medico, è dovuta svenire una persona per avere un’autoambulanza. Che per fortuna è rimasta. Le occupazioni nelle scuole e nelle università a Bologna sono organizzate meglio”, ha detto. Dai presenti è anche scattato due volte un coro sulle note di “Bella Ciao”.