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Funzione obiettivo: valutare le attività dei docenti

In questo momento dell’anno scolastico le scuole sono impegnate a dare applicazione all’ istituto contrattuale previsto dall’art. 37 del Contratto Integrativo: la valutazione delle attività svolte dai docenti incaricati di funzione obiettivo.
Come assolvere a questo compito senza trasformare l’operazione in un "esame" dei docenti che hanno assunto il delicato incarico, ma anche senza farne un puro esercizio formale e burocratico?
Ovviamente la risposta va cercata da ogni singola scuola adattandola alla propria storia e al proprio contesto, ma forse qualche idea può essere utile.
Innanzitutto mi sembra del tutto indispensabile che ciascun insegnante che ha ricevuto l’incarico predisponga una propria relazione in cui vengano evidenziati gli obiettivi effettivamente raggiunti rispetto al progetto iniziale e i motivi che non hanno consentito la realizzazione completa del programma (mancanza di fondi, tempo insufficiente, difficoltà organizzative, ecc…).
Laddove il collegio abbia istituito fin dall’inizio dell’anno scolastico una commissione istruttoria per la designazione dei docenti "funzione-obiettivo", la commissione stessa potrà prendere in esame le singole relazioni per confrontarle con le ipotesi di lavoro contenute nel Pof: si tratta infatti da un lato di capire se ciascun insegnante incaricato abbia svolto il compito assegnatoli inizialmente dal collegio dei docenti ma anche di capire se – concretamente – il compito che il collegio aveva individuato si sia rivelato utile per l’istituzione scolastica.
Per una valutazione più partecipata e puntuale possono anche essere utili questionari o altri strumenti analoghi che tuttavia suggeriamo di utilizzare con estrema cautela, poiché non sempre è facile accertarne validità e attendibilità.
A questo punto il dirigente scolastico disporrà di un buon ventaglio di elementi ed argomenti da sottoporre al collegio docenti che, a sua volta, potrà esprimere un proprio parere motivato e articolato.
Vogliamo sottolineare come il collegio dovrà cercare soprattutto di utilizzare questa occasione per correggere e migliorare il Pof più che per "valutare" (o addirittura sanzionare) i colleghi che hanno lavorato per un anno intero con l’intenzione di dare un loro contributo all’istituzione scolastica.
Sulle modalità di espressione del parere, si possono scegliere percorsi diversi: personalmente preferiamo il ricorso al voto segreto in modo da lasciare a ciascuno la piena libertà di espressione.
Un’ultima considerazione: l’art. 37 parla di "eventuale riconferma" dei docenti incaricati; a parere di chi scrive questo non significa che già ora gli incarichi si debbano intendere automaticamente rinnovati a seguito di un voto favorevole.
Si tratta piuttosto di considerare il voto un "orientamento" di cui il collegio dei docenti dovrà tenere inevitabilmente conto all’inizio del prossimo anno scolastico soprattutto in fase di definizione della specifica tipologia degli incarichi da affidare.

Reginaldo Palermo

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