E’ considerato il sistema scolastico migliore al mondo soprattutto per l’approccio innovativo al modo di fare istruzione in cui viene posto al centro non la “materia”, cioè la disciplina da insegnare, divisa per compartimenti stagni, ossia la vecchia nomenclatura di “materia” che affiancano le conoscenze e le competenze.
L’idea di scuola finlandese ruota intorno al concetto di approccio interdisciplinare e collaborativo, in cui la lezione vede coinvolte all’unisono tutte le discipline.
Un argomento diventa collante per svolgere una lezione che unisce tutte le materie.
Ad esempio una lezione su Pompei ed Ercolano e sull’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. diventa lo spunto da cui partire per confrontare la storia della Roma antica con la storia della Finlandia, paragonando gli sport antichi con quelli moderni, oppure l’importanza del cibo dall’antica Roma ad oggi, od anche il modo di vestire degli antichi romani con l’abbigliamento del terzo millennio.
Un argomento generale, dunque, che diventa il perno su cui ruotano tutte le discipline, facendo ricerca, comunicazione e scambio culturale.
La lezione di storia diventa qualcosa di più, con gli allievi dodicenni che apprendono anche nozioni di tecnologia e tecniche di ricerca, comunicazione e scambio culturale.
L’approccio interdisciplinare si basa, da parte degli studenti finlandesi, sull’utilizzo del telefono cellulare, del tablet per compiere ricerche in classe. Inoltre il sistema scolastico finlandese, che conoscono e sanno quali sono i “diritti” e i “doveri” degli studenti.
Ci si pone una domanda: possiamo esportare i Italia il sistema scolastico finlandese?
Innanzitutto bisogna dire che in Finlandia funzionano molto bene le regole “comportamentali” e quindi non si conosce la parola “bullismo”, gli studenti sono abbastanza responsabilizzati e quindi sanno che devono studiare, cosa che, invece, non si avverte in Italia dove le regole dello “stare a scuola” sono molto aleatorie e vengono spesso disapplicate.
Inoltre, la buona educazione degli studenti finlandesi che hanno molto rispetto sia per gli insegnanti che per le cose che li circondano: non danneggiano arredi, ascoltano attentamente quanto viene detto loro e seguono diligentemente le lezioni dei docenti in rigoroso silenzio.
Se vogliamo esportare il metodo finlandese, ben venga, perché sarà un onore per la scuola italiana imparare a conoscere le “regole” e a saper rispettare gli altri.
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