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Fuori legge i regali superiori ai cento euro

Stop ai regali ai insegnanti e dirigenti scolastici anche se di modesta entità: è la conseguenza di una disposizione contenuta in un provvedimento normativo che il Governo uscente potrebbe ancora approvare prima di passare le consegne al nuovo esecutivo.
Le nuove regole potrebbero provocare una piccola rivoluzione di usanze consolidate.
Il caso più clamoroso riguarderà senz’altro l’abitudine, diffusa da sempre nella scuola, di fare un piccolo regalo ai docenti o ai dirigenti scolastici che cessano dal servizio.
In una scuola con un centinaio di insegnanti anche un modesto “contributo” di 5 euro pro-capite significa di fatto disporre di una somma di 500 euro che d’ora in avanti sarà del tutto fuori legge.
La norma alla quale Monti e i suoi ministri stanno pensando prevede infatti che i regali debbano essere contenuti in limiti modestissimi, non più di 100 euro.
Ora c’è il fatto che il dirigente o l’insegnante che ricevono il regalo in occasione del loro pensionamento nel momento in cui lo ritirano sono ancora dipendenti pubblici a tutti gli effetti e quindi se lo accettano possono incorrere in sanzioni.
Ma c’è di più: anche il dipendente che fa un regalo ad un superiore è sanzionabile, addirittura con il licenziamento.
A questo punto si pone però un problema: se il regalo è collettivo, verranno sanzionati tutti coloro che hanno contribuito?
Nasce anche una difficoltà interpretativa: un regalo da 500 euro è vietato, ma se proviene da una “colletta” a cui hanno partecipato 100 persone, è ovvio che il dipendente che ha contribuito con 5 euro non può essere sanzionato.
In tal caso sarebbe sanzionabile solo chi il regalo lo ha ricevuto.
Ma se il regalo gli viene consegnato il giorno dopo la cessazione dal servizio come lo si potrà ancora sanzionare?
Insomma, dubbi e perplessità sono d’obbligo.
Il dubbio maggiore, però, è un altro: siamo sicuri che una regola come questa possa davvero contribuire a migliorare l’immagine della pubblica amministrazione e del personale della scuola in particolare?
La risposta ai lettori.
Reginaldo Palermo

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