Una insegnante calabra avrebbe pronunciato una frase dir poco choc, se non addirittura fuori da ogni logica: “Le donne andrebbero tutte sterminate, perché non valgono niente” e che certamente non poteva passare inosservata.
E infatti Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, nell’apprendere la notizia annuncia un’iniziativa che a breve intende intraprendere: “Sono sconcertato per una notizia del genere, che va certamente verificata, ma che suona insopportabile e allucinante, a maggior ragione per la tragica vicenda in cui si innesta e per il coinvolgimento di una minore”.
”Ho deciso di convocare in audizione, presso il mio ufficio, l’insegnante protagonista dell’episodio. E intanto mi limito ad osservare che i vertici della scuola calabrese rispetto a un accadimento del genere devono assumere i provvedimenti più adeguati al caso e non di natura dialettica”.
“La scuola, come sistema – aggiunge il Garante – è infarcita di linee guida sull’educazione, sulla cittadinanza attiva, sul rispetto della persona e via dicendo… . Quando questa linee guida vengono così palesemente violate, la scuola che fa? Si limita a mandare un ispettore a chiudere la vicenda? Mi auguro – e non rimarrò inattivo – che stavolta non sia così”.
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