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Giannelli (Anp): “Bidelli in segreteria? Se uno è esperto di mocio non è detto che sia esperto di ricostruzione di carriera”

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Oggi, 15 novembre, è in corso a Roma, a “Roma Eventi – Piazza di Spagna”, Via Alibert 5A, nelle sale Fellini e Raffaello, il VI Convegno Anp, Associazione Nazionale Presidi, dal titolo: “Orientare e orientarsi, come cambia la scuola nell’era dell’intelligenza artificiale”.

I lavori si concludono con la tavola rotonda “Il Paese investe abbastanza sulla scuola?”, moderata dal Presidente ANP Antonello Giannelli alla quale partecipano i Rappresentanti delle diverse forze parlamentari tra cui Paola Frassinetti, Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Valentina Grippo, Vicepresidente VII Commissione Camera dei Deputati Azione, Tiziana Nisini, Vicepresidente XI Commissione Camera dei Deputati, Lega Salvini Premier, Valentina Aprea, Responsabile Dipartimento Istruzione, Forza Italia, Giorgia Latini, Componente VII Commissione Camera dei Deputati, Lega Salvini Premier, Irene Manzi, Componente VII Commissione Camera dei Deputati, Partito Democratico, Anna Laura Orrico, Componente VII Commissione Camera dei Deputati, Movimento 5Stelle.

L’intervento di Giannelli

Tra questi esponenti c’è stato un dibattito sugli investimenti per la scuola, moderato da Giannelli. Ecco le parole del Presidente Anp, come al solito molto incisivo.

“Serve una carriera per i docenti, se non si fa questo il Paese rimane arretrato. Berlinguer cadde perché disse qualcosa che risultava eretico a qualcuno, aveva osato organizzare un concorsone interno per i docenti. Non si può avere oggi il tutor e fra tre anni no”.

“Il nostro Paese spende da anni poco per la scuola. I tempi della scuola sono dieci-vent’anni, i risultati di oggi si vedranno tra dieci-vent’anni. Se ogni volta che cambia il Governo si cambia non andiamo da nessuna parte. Da 25 anni siamo fermi. Gli altri Paesi spendono molto di più per la scuola. Il nostro non è un Paese per giovani, ma per vecchi. Abbiamo ancora l’idea che il discolo vada allontanato da scuola, ci sono idee arretrate. La chiave è la formazione del personale, il personale scolastico non si aggiorna da generazioni. La colpa è del sistema che non lo ha mai imposto”.

“Se nelle segreterie mettiamo i bidelli, se uno è esperto di mocio non è detto che sia esperto di appalti o ricostruzione di carriera. La nostra proposta è l’assunzione diretta del personale da parte delle scuole, basta all’ipocrisia dei concorsi. La scuola buona è quella degli alunni selezionati. Dobbiamo prendere l’alunno che non studia e farlo studiare perché deve produrre, deve lavorare per tutti noi”, ha detto.

L’intervento integrale di Valditara

Il convegno ha come temi principali l’orientamento, la transizione digitale e le tecnologie a scuola. Ad intervenire, alle ore 15,00, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Ecco le sue parole: “Ho trovato in voi una grande condivisione di ideali e il dialogo per quanto riguarda il docente tutor e la riforma dell’istruzione tecnico professionale, una riforma in cui credo molto. Partiamo da una notizia buona: i dirigenti scolastici sono inclusi nei nuovi rinnovi contrattuali finanziati dalla Legge di Bilancio. In vista del rinnovo gli aumenti si estenderanno anche ai dirigenti scolastici”.

“Si tratta di un tema su cui mi sono molto speso. Avevo messo al primo posto la richiesta di un finanziamento importante per gli aumenti stipendiali del personale della scuola. Lo stanziamento previsto è certamente significativo. Insieme con la riduzione del cuneo fiscale per molti lavoratori della scuola sarà un passo importante”.

“La seconda notizia è che ho parlato con NoiPa: anche i dirigenti scolastici saranno destinatari di quell’anticipo contrattuale che daremo ai lavoratori dell’amministrazione statale a dicembre. Vi fornisco alcune cifre, ancora da prendere con le pinze: dovrebbe oscillare intorno ai 1500 euro. Come sapete ho inviato mesi fa alla funzione pubblica l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto 2019/2021. Tutto questo si aggiunge al primo contratto collettivo nazionale integrativo, senza le illogiche differenziazioni territoriali del regime precedente”.

“Riformare la scuola italiana significa mobilitare tutte le migliori energie ed essere aperti ai contributi positivi e modernizzatori di tutte le forze che hanno un interesse vero al miglioramento della scuola. Con Anp il rapporto è sempre stato di grande dialogo. Lancio proprio a voi un appello a dialogare e costruire insieme i prossimi percorsi. La filosofia del Ministero sta nel valorizzare la persona dello studente senza disgiungersi dal ridare autorevolezza e rispetto a chi nella scuola opera. Sento parlare di una fuga dalla scuola. Dobbiamo mettercela tutta per una rivoluzione innanzitutto culturale e sociale: dobbiamo mettere al centro della società tutte le figure che lavorano nella scuola, la scuola è il futuro del nostro Paese”.

“E, sui piccoli gesti di attenzione come le azioni relative al welfare scolastico: io non mai visto in un Paese che crede in rapporti forti e relazioni positive tra Governo e personale definire una mancia o un insulto misure di welfare che tendono a far vivere meglio i lavoratori della scuola. La porta del Ministero è sempre aperta per tutti coloro che hanno voglia di dare una mano, di confrontarsi, di fare insieme passaggi decisivi per costruire un grande sistema scolastico”, ha concluso.