Ma sanno veramente i nostri bambini giocare in modo autonomo? In teoria sì, in pratica un po’ meno. Senza dubbio hanno molto più tempo dei coetanei del passato da dedicare all’apprendimento, che però è spesso “pilotato”. Per i grandi il gioco deve essere infatti utile e finalizzato ad apprendere qualcosa. Si ha così il paradosso che i piccoli, pur avendo tante ore e tanti passatempi a disposizione, “giocano” meno e si annoiano di più che negli anni scorsi.
In campo educativo, rispettare le regole della creatività è molto importante perché essa non solo arricchisce il bimbo e lo diverte, ma promuove anche in lui un piacere che porterà con sé e gli sarà utile per tutta la vita. Bisogna cioè imparare da bambini per poi continuare da grandi, naturalmente tenendo sempre presenti quelle che sono le finalità di un buon divertimento.
Gli educatori – genitori ed insegnanti – non dimentichino di favorire l’invenzione di giochi semplici e spontanei e di vigilare perché i passatempi non siano o prevalentemente copiature di modelli televisivi (quiz, giochi a premi,…) o troppo tecnici o troppo schematici o troppo finalizzati all’apprendimento. Trovare del tempo per inventare insieme a figli ed alunni qualche cosa di nuovo fa bene anche ai grandi ed un giorno i piccoli saranno loro grati.
Una docente, secondo quanto riportato da un comunicato del sindacato Gilda Insegnanti di Parma e…
Il parere del CSPI del 26 aprile 2024 anche se obbligatorio ma non condizionante, sta suscitando moltissime rimostranze e diffide da parte dei…
Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, nell’ambito del Dl Coesione, la misura che rinnova…
Maggio è un mese ricco di appuntamenti e scadenze per il personale della scuola. Riepiloghiamo…
I dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell'INPS non possono…
Edoardo Prati, l'influencer che parla solo di letteratura con una grandissimo seguito sui social e…