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Giornata contro la violenza sulle donne, Mattarella: necessario il lavoro della scuola, no a indignazioni a intermittenza

Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne. Sono moltissimi gli esponenti del mondo istituzionale e politico che hanno rilasciato dichiarazioni sul tema e sono tante anche le iniziative che si stanno mettendo in campo per parlare di questa piaga sociale.

La facciata di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, ad esempio, viene illuminata dal colore rosso, simbolo dell’iniziativa, dalle ore 18 di sabato 25 all’una di domenica 26 novembre.

Il messaggio del Capo dello Stato

“Occorre un percorso in cui le donne e gli uomini si incontrano per costruire insieme una umanità migliore, nella differenza e nella solidarietà, consapevoli che non può esserci amore senza rispetto, senza l’accettazione dell’altrui libertà. Una via in cui le donne conquistano l’eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere, libere di essere libere, nello spirito della Convenzione di Istanbul, alla quale ha aderito l’Unione Europea, segno importante di una visione universale di autodeterminazione e dell’eguaglianza dei diritti delle donne e passaggio decisivo nel delineare il quadro degli interventi contro la violenza di genere”, questo quanto ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come riporta La Repubblica.

“Drammatici fatti di cronaca scuotono le coscienze del Paese. Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio. La pena e il dolore insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti. Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini”, ha proseguito il Capo dello Stato nel suo messaggio.

“Il numero di donne vittime di aggressioni e sopraffazioni è denuncia stessa dell’esistenza di un fenomeno non legato soltanto a situazioni anomale. Ad esso non possiamo limitarci a contrapporre indignazioni a intermittenza. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne richiama tutti a un rinnovato, personale, impegno. Non soccorrono improvvisate analisi di psicologia sociale a giustificare la persistenza di una piaga che non si riesce a guarire nonostante gli sforzi. Abbiamo bisogno del lavoro delle Istituzioni, delle associazioni, del mondo produttivo, della scuola, della cultura, del contributo di ciascuno, per sradicare un fenomeno che tradisce il patto su cui si fonda la nostra stessa idea di comunità”, ha concluso.

Le altre reazioni

“Il primo diritto delle donne è quello di essere libere dalla violenza”. Per questo “dobbiamo varare la prima legge Ue per combattere la violenza contro le donne”. Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

“I nuovi recenti casi di efferata violenza contro le donne devono farci riflettere su quanto ancora ci sia da fare per la costruzione della cultura del rispetto di genere. Un lavoro che deve vedere insieme istituzioni, politica, scuola e famiglia, uniti per un obiettivo comune”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “Ognuno – ha proseguito Schifani – deve fare la sua parte e la Regione Siciliana metterà in campo tutto ciò che è nelle sue possibilità per essere al fianco delle donne vittime di violenza, ma soprattutto agendo sul fronte della prevenzione di questo fenomeno per l’impatto e la rilevanza sociale che queste forme di prevaricazione hanno nella vita della nostra comunità. Quello che serve è prima di tutto un cambio di passo culturale, in una società che deve lasciarsi alle spalle logiche di violenza inaccettabili, per affrancarsi da modelli sociali ed educativi nei quali la prevaricazione maschile verso le donne è ritenuta normale, o quasi, a partire dai piccoli gesti quotidiani”.

“Siamo libere, e nessuno può toglierci quella libertà, nessuno può pensare che siamo nel loro possesso. Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, voglio dire alle donne italiane che non sono sole, e che quando hanno paura 1522 è il numero da chiamare, in qualsiasi momento, per avere aiuto immediato. Perché le leggi ci sono, le Istituzioni ci sono, compatte, per prevenire e combattere l’abominio della violenza contro le donne, dello stalking, del femminicidio. Grazie ai ministri e agli sportivi che ieri ci hanno aiutato a ribadire questo concetto. Dall’inizio del nostro mandato abbiamo svolto un’importante azione che riguarda gli strumenti di prevenzione e sicurezza. E non ci fermeremo”, queste le parole della premier Giorgia Meloni.

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Redazione

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