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Giornata contro la violenza sulle donne, Valditara: “Scuola in prima linea. Affettività non è materia da lezione frontale”

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Oggi, 25 novembre, come abbiamo scritto, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per l’occasione il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha registrato un videomessaggio in cui ha parlato del ruolo della scuola nella diffusione della cultura del rispetto. “Il grado di civiltà di una nazione discende anche dal rispetto che la società ha verso le donne. Vogliamo sradicare i residui di una cultura maschilista che ancora in troppe occasioni offende la dignità delle donne, la loro libertà e la loro vita. Questo governo sta mettendo in campo importanti azioni concrete: è una svolta. A iniziare dalla scuola”, ha scritto il ministro su X.

Ecco le parole del capo del dicastero di Viale Trastevere: “Le Nazioni Unite hanno definito la violenza contro le donne una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e devastanti. Per questo oggi la facciata del Ministero è illuminata di rosso. Rosso di sangue, inaccettabile che si ripeta ancora. Non sono solo casi di cronaca, sono vite strappate, lesione costante del diritto e violazione quotidiana della dignità della persona”.

“In prima linea in questa battaglia ci deve essere innanzitutto la scuola, che mette al centro il valore di ogni persona. La diffusione della cultura del rispetto basata sulla condivisione e sull’empatia è una missione educativa fondamentale. Per questo abbiamo annunciato il progetto ‘Educare alle relazioni’, frutto di grande collaborazione tra studenti, docenti, sindacati, psicologi, famiglie”.

“L’affettività e la capacità relazionale non sono materie da lezione frontale ma vanno irrorate nel confronto, nell’esplorazione propria e degli altri, nel dialogo autentico tra un io e un tu. Ho anche firmato il protocollo d’intesa su prevenzione e contrasto della violenza maschile e domestica”.

“La giornata di oggi è importantissima non può esaurirsi in una consapevolezza che dura solo 24 ore. Occorre scavare in questa consapevolezza, lavorarci, costruire percorsi condivisi perché l’inaccettabile non accada mai più”, ha concluso Valditara.

Il progetto di Valditara

Mercoledì 22 novembre al Senato i ministri dalla Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e della Cultura Gennaro Sangiuliano hanno presentato in conferenza stampa le iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne.

Ecco le parole di Valditara: “Questo progetto prende l’avvio non dai recenti fatti di cronaca, ma prende le mosse dagli eventi della scorsa estate, come lo stupro di Palermo e Caivano. E prende le mosse dalla mia volontà di dire basta ai residui di cultura maschilista. Il fatto che la donna debba subire quotidianamente vessazioni è inaccettabile. Proprio per questo mi è venuta in mente l’idea di creare gruppi di discussione nelle scuole. La scuola si occupa del fenomeno culturale, il maschilismo ancora imperante che si manifesta in tante situazioni della vita quotidiana, basta pensare agli apprezzamenti non voluti per strada”.

“L’idea è stata quella di creare un gruppo di lavoro e una consultazione ampia con varie parti. Abbiamo steso indicazioni che oggi ho firmato e che invierò alle scuole. Il progetto si chiama ‘Educare alle relazioni’ e si basa sul progetto ‘Educare al rispetto’ del 2015. Per la prima volta si fa un esperimento di questo tipo in Italia, la prima volta in cui si affronta di petto il maschilismo”.

“Chi sono i destinatari? Il progetto si sviluppa sul piano dell’Educazione Civica, c’è un invito di fare entrare la cultura del rispetto in tutti gli insegnamenti. Poi c’è il progetto specifico per le scuole secondarie di secondo grado che si articola con gruppi di discussione, con il coinvolgimento degli stessi studenti, che saranno informati delle conseguenze penali in cui si incorre dopo certi comportamenti. I gruppi possono fungere da supporto. Importante è l’aspetto della prevenzione”.

“I docenti svolgeranno la funzione di moderatori. I moduli di discussione saranno di trenta ore. I gruppi potranno essere supportati da esperti qualificati. Ho firmato un’apposita direttiva ministeriale. Ogni scuola avrà un docente referente. Ogni classe avrà un docente moderatore”.

“Il Forum nazionale Associazione dei Genitori avrà un ruolo importante: accordare il progetto con osservazioni migliorative da parte dei genitori. All’Ordine degli Psicologi chiederemo aiuto per la formazione dei docenti, per la loro assistenza e per il monitoraggio conclusivo”.

“Il Ministero garantisce il supporto alle scuole e la scuola sarà tenuta, al termine del progetto, a fare una relazione sulle migliori pratiche. La nostra intenzione è realizzare presidi territoriali psicologici al servizio delle scuole che dovremo progettare con l’Ordine degli Psicologi. Indire si occuperà della formazione. Questa attività è extracurriculare e verrà finanziata da 15 milioni di euro di fondi Pon”.

“Il progetto si svolgerà in orario extracurriculare perché avremmo altrimenti dovuto togliere ore a materie curriculari. Nelle ore curriculari c’è l’ora di educazione civica. Il progetto parte con adesione facoltative delle scuole, dopo la sperimentazione capiremo se renderla obbligatoria. Provvisoriamente il progetto nasce solo nelle scuole superiori”.