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Giornata mondiale della Terra: investire sul nostro pianeta per un futuro sano e sostenibile

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Oggi, 22 aprile, si celebra la Giornata mondiale della Terra, giunta alla 53esima edizione (nel 1970 il primo evento). L’appello che arriva da Earthday.org, il movimento che si occupa di organizzare l’evento e di coinvolgere ambientalisti da tutto il mondo è “Investire sul nostro pianeta”, in un’economia verde, l’unico modo per avere un futuro sano e sostenibile. Obiettivo, coinvolgere i governi e le istituzioni di tutto il mondo affinchè facciano la loro parte perché “tutti siamo responsabili”.

Sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione per la salvaguardia del pianeta, ad esempio lo spreco alimentare che, come da obiettivo dell’Agenda 2030, dev’essere ridotto del 50% in tutto il mondo. Peraltro, secondo Coldiretti, in Italia i terreni coltivabili sono il 28% in meno. Dunque diventa importantissimo non sprecare tali risorse. Così come lo spreco d’acqua, altro aspetto su cui l’Unicef mette in guardia. Entro il 2040 un bambino su quattro non avrà l’acqua necessaria per i propri bisogni.  

L’evento della Tecnica della Scuola

Il pianeta ha bisogno di responsabilità, già a partire dalle piccole azioni che possiamo svolgere nel nostro quotidiano. E’ il messaggio che è stato lanciato nel corso della diretta, la quinta della Tecnica della Scuola sui temi di Educazione civica e dedicata alle scuole. Tantissime le classi che hanno seguito in streaming (sui canali social Facebook e YouTube) l’evento.

“L’impronta dell’umanità sul pianeta è eccessiva, va ridotta – ha spiegato Luciano Di Tizio, presidente WWF Italia– nel mondo occidentale abbiamo una pressione molto forte, in altre aree del pianeta è molto più bassa perché le popolazioni non hanno raggiunto il nostro livello di crescita e anche qui stiamo sbagliando tutto perché continuiamo a parlare di crescita misurandola soltanto col denaro. L’economia dovrebbe essere ridotta, stiamo danneggiando la biodiversità e contemporaneamente danneggiamo noi stessi”.

Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente ha parlato dei ghiacciai e dei cambiamenti climatici: “I ghiacciai sono una sentinella straordinaria del cambiamento climatico, soprattutto perché stanno in montagna. Se l’aumento di temperatura in pianura in media è già 1,1 grado sul pianeta terra, 2,2 in Europa, sulle montagne è il doppio e quindi tutto questo incide notevolmente sui ghiacciai che si vanno a esaurire piano piano. Il ghiacciaio Miage ad esempio è sprofondato di 30 metri nell’arco di 40 anni. La temperatura è in continua crescita, a seconda di come ci comporteremo negli anni a venire avremo un aumento di temperatura meno importante o un’impennata pazzesca. Tutto questo determina una serie di altre concause come gli eventi estremi: una lunga siccità ad esempio o tanta neve e scombussola il pianeta. I ghiacciai si possono salvare solo attraverso attività di mitigazione emettendo meno Co2 nell’atmosfera”.

Ci sono poi i vulcani che recitano un ruolo fondamentale per il pianeta. Lo ha spiegato il direttore dell’Istituto di vulcanologia di Catania Stefano Branca: “I vulcani sono sistemi naturali che portano in superficie il magma che viene prodotto nell’atmosfera, servono per dissipare l’energia che viene prodotta nella parte del mantello, sotto la crosta. La terra essendo geologicamente attiva produce calore e movimenti che vengono dissipati attraverso terremoti ed eruzioni vulcaniche. Il ruolo che hanno avuto è stato fondamentale soprattutto nelle ere geologiche passate, agli inizi della formazione della terra. Il pianeta terra era molto più caldo e produceva più magma e i vulcani con l’emissione di gas che sono costituiti per il 90% da vapore acqueo e in percentuali minori da Co2 e da anidride solforosa hanno di fatto creato l’atmosfera che ha permesso lo sviluppo della vita nella terra”.