Giulia Cecchettin, un minuto di silenzio a scuola, Elena: “l’assassino non è un mostro, ma figlio sano del patriarcato”

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Dopo una settimana in cui non si avevano notizie, il 18 novembre scorso è stato trovato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, una giovane donna di 22 anni prossima alla laurea. Ad ucciderla, l’ex fidanzato, Filippo Turetta, arrestato in Germania dopo giorni di latitanza.

Una notizia che ha coinvolto tutti e tutte, una storia, l’ennesima, di donne private della propria vita a causa di uomini. È Elena Cecchettin a lanciare un appello, durante la fiaccolata in onore della sorella uccisa:

“Turetta non è un mostro, è figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro. Bisogna quindi prevedere l’educazione sessuale e affettiva in maniera da prevenire questi fatti. Bisogna finanziare i centri antiviolenza in modo tale che ci siano risposte”.

A intervenire sulla questione è stato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha predisposto per martedì 21 novembre, un minuto di silenzio in tutte le scuole per Giulia e per tutte le 105 vittime di violenza nel solo 2023. E, inoltre, mercoledì 22 novembre, il ministro Valditara, insieme con i ministri Sangiuliano (Cultura) e Roccella (Gioventù e Famiglia) presenteranno il progetto di “educazione alle relazioni” che dovrebbe essere attivato nelle scuole secondarie di secondo grado, anche a sostegno delle iniziative per contrastare gli episodi di violenza.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha, invece, comunicato che mercoledì sarà in aula al Senato, il disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo: sono stati aumentati considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza e ha aggiunto: “è già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole”.