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Gli obiettivi del Miur per il 2005

La direttiva generale del Miur, prot. n. 422 del 19 gennaio scorso, sull’azione amministrativa e la gestione per l’anno 2005 è articolata in quattro grandi aree (dell’Istruzione; dell’Università e dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica; della Ricerca scientifica e tecnologica; della Programmazione, bilancio, risorse umane, informazione, tecnologie e controlli), sulla base dell’assetto organizzativo-istituzionale dello stesso Ministero.
Nella premessa si fa riferimento ad una visione integrata delle diverse "componenti della filiera della conoscenza" (la scuola, l’Università e il mondo della ricerca), che tiene conto anche di aspetti sociali ed economici. Il progetto è quello di "produrre una spinta riformatrice unitaria sull’intero sistema educativo, formativo e scientifico, con un costante riferimento agli indirizzi dell’Unione europea e, in particolare, agli obiettivi fissati dal Consiglio di Lisbona".  
Si punta ad una formazione integrale della persona in quanto individuo e cittadino inserito nella collettività. Nella parte introduttiva del documento ministeriale si sottolinea che "la competitività di un sistema economico e cioè la capacità di produrre beni e servizi competitivi a livello internazionale ed assicurare contemporaneamente ai suoi cittadini un alto standard di vita la cui crescita sia sostenibile nel lungo periodo, si basa su una serie di elementi tra loro fortemente interconnessi quali la ricerca scientifica e tecnologica, la sua trasmissione attraverso la formazione e l’educazione".
Analisi condivisibile, ma risultati assai incerti se si continua ad investire poco sulla ricerca e ad assegnare fondi limitati per scuola ed Università.
Tra le varie sezioni in cui è suddivisa la direttiva prot. n. 422 del 19 gennaio 2005, ci limitiamo ad analizzare quella relativa all’area dell’Istruzione, per la quale le priorità politiche dichiarate riguardano: la riforma del sistema nazionale educativo di istruzione e di istruzione e formazione professionale con interventi volti a conferire piena effettività alla legge 53/2003; interventi riferiti agli studenti e alle famiglie, con particolare riferimento agli insegnamenti delle discipline scientifiche, processi di riforma, orientamento, integrazione, disagio e dispersione; la formazione iniziale e in servizio del personale della scuola; le politiche internazionali dell’istruzione.
In particolare, per quanto riguarda la riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione professionale, l’obiettivo, definito "strategico", è quello di rendere effettiva la legge delega n. 53/2003 e i provvedimenti legislativi collegati, sostenendo la riforma del ciclo primario (monitorandone il livello di applicazione e valutando la possibilità che le scuole possano ricorrere ad una certa flessibilità nella definizione dei percorsi formativi) e varando quella del secondo ciclo, con la definizione dei percorsi liceali e l’individuazione degli standard minimi del sistema di istruzione e formazione professionale, attraverso interventi che garantiscano "l’efficacia e l’efficienza del sistema educativo e formativo, ponendo particolare cura all’elevamento della cultura di base, all’orientamento e alla possibilità di opzioni diverse anche nel corso degli studi".
Il documento ministeriale affronta poi altre tematiche di grande rilievo nell’attuale scenario dell’istruzione e della formazione e descrive le modalità per raggiungere gli obiettivi prefissati.  

Andrea Toscano

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