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Gli ‘stipendi da fame’ dei docenti? “Colpa dei missionari e delle crocerossine che non dicono mai no”

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Il prestigio sociale e lo stipendio degli insegnanti sono svalorizzati…dagli stessi insegnanti.

Si tratta di un forte malcontento che si legge spesso sui social: la categoria dei docenti ha retribuzioni scarse, così come scarse sono la considerazione sociale ed il rispetto, a causa dell’assenza di coesione di tutti i lavoratori.

In particolare, ad evidenziare alcuni stati d’animo sono i commenti ad un post pubblicato sulla nostra pagina Facebook in cui si riportava proprio il problema della coesione.

La sindrome del “missionario” e della “crocerossina”

I temi più frequenti, leggendo i commenti sembrano essere quelli legati all’atteggiamento complessivo degli insegnanti. C’è chi parla di “missionari” e “crocerossine” che andrebbero, con il loro atteggiamento, a penalizzare un’intera categoria: “Troppi missionari che contribuiscono a svalorizzare una PROFESSIONE che meriterebbe dignità al pari (se non più) delle altre“; “quelli che si prestano ad ogni cosa “per il bene degli alunni” distruggendo i 4 diritti che ancora ci rimangono…“; “la sindrome del missionario e della crocerossina e il non meglio definito “bene degli alunni” ci hanno sempre affossati e fatto perdere credibilità come categoria di lavoratori!“;

Ci serve lo sciopero?

Altri commenti si soffermano anche su un altro aspetto: la totale incapacità dei docenti di gridare e di lottare insieme per i loro diritti: “È profondamente vero. La classe docente è un universo di singolarità diverse che vagano entropicamente in direzioni assolutamente diverse“; “Non siamo una categoria coesa. Non siamo uniti. Spesso siamo gli uni contro gli altri. Mentre ai piani alti pensano come neutralizzarci…“. “Categoria? Quale categoria? Mentre i lavoratori come i tassisti o come i medici sono e si sentono una categoria, i lavoratori del comparto scuola no.  È che quando si parla dei docenti come di un’unica categoria, si commette un errore a monte, perché noi non siamo UNA categoria, semmai siamo una NON-categoria“.

Ma dove sono i sindacati?

Per non parlare della sempre più scarsa fiducia nei sindacati, che avrebbero ormai deluso in modo irreversibile il popolo della scuola. Si è trattato di uno sciopero strano, ma un dato su cui bisogna riflettere è proprio l’ultimo sciopero, quello dello scorso 8 giugno: ha avuto un’adesione inferiore allo 0,50 %.

Secondo i dati raccolti dal Ministero avrebbero aderito allo sciopero meno di 4mila fra insegnanti e Ata, pari a meno dello 0,50% del totale dei dipendenti.

E questo si sposa con lo stato d’animo emerso dai commenti sui social di cui stiamo parlando. E fornisce un quadro alquanto negativo della situazione dei lavoratori della scuola.