Home Archivio storico 1998-2013 Ordinamento Gli studenti di oggi sono “fancazzisti“?

Gli studenti di oggi sono “fancazzisti“?

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Adinolfi in suo articolo dice: “La ritualità manifestazioni-scioperi-autogestioni-occupazioni scatta praticamente in automatico. Ho fatto un test: ho chiesto in occasioni delle recenti manifestazioni di protesta studentesca come si chiamasse il ministro della Pubblica Istruzione contro cui protestavano. Facce a forma di punto interrogativo. Un paio hanno risposto: la Gelmini. La questione delle ritualità autunnale degli studenti fancazzisti dovrebbe interrogare in special modo noi studenti di sinistra, perché abbiamo un’istintiva simpatia per i nostri giovani virgulti manifestanti che somigliano tanto a quando eravamo noi giovani virgulti a protestare. Io per la verità facevo il leader delle liste di "Presenza Cristiana" e pensavo solo a studiare e a prendere sempre il massimo dei voti, cosa che è persino servita a trovarmi un mestiere in cui mi pagano per pensare e scrivere e dire la mia opinione. Ma so che i miei colleghi genitori che votavano per le liste "A Sinistra" ora sono molto attratti dai copioni stanchi e triti proposti da Udu e Rete degli studenti “
Immediata la risposta a firma Rete degli studenti medi e UdU :“ Sostieni che siamo dei “fancazzisti”, schiavi di una trita ritualità e inconsapevoli della realtà che ci circonda. Ma oltre a interrogarli sul nome dell’attuale ministro, avresti fatto bene a chiedere a quegli studenti in che edifici scolastici studiano, quanti di loro ricevono una borsa di studio o perché quasi la metà di loro lavora per mantenersi. Infatti se ci avessi chiesto perché ogni anno scendiamo in piazza, ti avremmo spiegato che da anni il sistema dell’istruzione nel nostro Paese viene continuamente svilito e umiliato e che sempre più studenti abbandonano il percorso scolastico o non si iscrivono all’università perché non possono permetterselo “. Si ricorda il significato di “Fancazzista- Fancazzismo“: 
Parola gergale, quasi scurrile se si analizza il suo etimo, ma molto usata nel linguaggio comune per definire uno stato “filosofico” i cui tre pilastri portanti sono: apatia, parassitismo, mancanza di voglia di lavorare. Fancazzista, da non fare un c-avolo, è colui il quale durante la sua giornata dorme almeno 14 ore e passa le altre a non trovare qualcosa da fare, il tempo scorre senza produrre azioni e reazioni e i giorni passano.