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Green Pass e obbligo vaccinale a scuola, Draghi incontra Bianchi: il 5 agosto sapremo cos’hanno deciso

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Sono giorni decisivi sul certificato “verde” a scuola e sull’obbligatorietà del vaccino anti-Covid per il personale scolastico: nel pomeriggio di lunedì 26 luglio, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato il premier Mario Draghi a Palazzo Chigi. Secondo le agenzie di stampa, sul tavolo, presumibilmente, i due hanno portato le nuove misure inerenti al Green Pass per il mondo della scuola, dove continuano a non essere vaccinati oltre 220 mila tra docenti e Ata.

Il Governo presto deciderà

La decisione verrà presa nei prossimi giorni, quando il Consiglio dei ministri sarà chiamato ad occuparsi del dossier nell’ambito di una nuova implementazione delle misure inerenti alla necessità del Green Pass per una serie di luoghi e attività.

Sul Green passa, dopo avere compreso, dai ministri interessati (anche quelli della Sanità e dei Trasporti) qual è la situazione vaccinale e il pericolo di contagio, il premier Mario Draghi tirerà le somme. E le renderà pubbliche probabilmente il 5 o il 6 agosto, nel corso di una conferenza stampa utile ad illustrare i nuovi provvedimenti.

Speranza: ipotesi tutte in piedi

A confermare che sull’Istruzione sono momenti decisivi è stato anche il ministro della Salute Roberto Speranza: nel corso della trasmissione ‘Controcorrente’ su Rete4, il ministro ha detto che “nelle prossime ore valuteremo quale sarà lo strumento più efficace per far tornare tutti a scuola in presenza, in sicurezza e senza dad”.

“Stiamo valutando – ha aggiunto – e nessuna ipotesi è esclusa, ci impegneremo, perchè la scuola è una priorità”.

“Valuteremo se introdurre obblighi – ha poi proseguito Speranza – ma non va dimenticato che la risposta degli italiani è stata buona”, riferendosi ad oltre un milione e 200 mila vaccinati, almeno con una dose, su più di un milione e 400 mila.

Gelmini: nessuno rivuole la DaD

“Mi auguro che non si debba arrivare all’obbligatorietà”, ha aggiunto la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, prendendo parte al Giffoni 50 Plus, in corso di svolgimento a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno.

“Nessuno di noi – ha aggiunto – ha nostalgia della DaD ad esempio, è stato uno strumento necessario ma i danni che ha fatto sono sotto gli occhi di tutti, ci lamentiamo tanto di assenza della scuola e socialità”.

“Non dimentichiamo anche i problemi per le donne perché lo smart working non è solo rosa e fiori, tra cura dei figli, lavoro e famiglia. È stato uno stress per tutti, se possiamo evitare queste situazioni di stress perché inventarci un altro tema sul quale dividerci e contrapporci? I giovani e i ragazzi sono quelli che più hanno sofferto di questa pandemia”, ha concluso l’ex ministra dell’Istruzione.

Il peso del pensiero del Cts

L’ultima parola su Green Pass a scuola e obbligo vaccinale per il personale spetterà al Governo, questo è chiaro, ma fondamentale sarà il parere del Comitato tecnico scientifico: e dal Cts è già arrivato, nei giorni scorsi, un primo pronunciamento.

Il Cts ha inviato una “forte raccomandazione” alla politica “affinché sia fatto ogni sforzo per raggiungere un’elevata copertura vaccinale” anche “attraverso l’individuazione delle ulteriori misure, anche legislative”.

E nel caso in cui fosse “giuridicamente percorribile”, sempre il Cts ad inizio mese ha ipotizzato la possibilità dell’obbligo del Green Pass per il personale della scuola.

Il ministro riferirà ai sindacati

Di questo si parlerà al ministero dell’Istruzione il 27 luglio, nel corso del doppio incontro dei sindacati con i vertici del Palazzo bianco di Viale Trastevere a Roma: i temi da affrontare vanno dalla quarantena all’utilizzo delle mascherine, fino alla necessità di presìdi negli istituti per lo screening della popolazione scolastica, nuove assunzioni di migliaia di ‘docenti Covid’ per ridurre le classi e orari scaglionati delle lezioni, che presuppongono il potenziamento del trasporto pubblico locale.

Secondo il generale Francesco Figliuolo, del resto, “dobbiamo portare tutti in presenza, non possiamo permetterci un altro anno come quello che abbiamo passato”.

Un obiettivo che, però, secondo più di un parlamentare si può raggiungere anche con il convincimento e non necessariamente con l’obbligo.

Fico: meglio spiegare alle persone, anche ai prof

Tra questi figura il presidente della Camera, Roberto Fico: “La scuola pubblica – ha detto il ‘grillino’ a margine della Festa di Articolo 1 a Bologna – è un asset della nostra democrazia fondamentale. La scuola in presenza è un altro fondamento importante e non può essere sostituita dalla dad. La presenza in classe è la nostra priorità. Scuole in sicurezza, aperte e scuole in presenza con i ragazzi e gli insegnanti”.

“Sull’obbligatorietà” del vaccino, ha aggiunto, “dico sempre che stiamo arrivando a spiegare a tutte le persone che è importante vaccinarsi e quindi anche gli insegnanti, gli studenti, gli operatori sanitari lo sanno e l’importante è andare verso una campagna vera di ascolto per realizzare la più completa vaccinazione”, ha concluso Fico.

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