Home La Tecnica consiglia I COBAS denunciano la via crucis dei docenti “inidonei”

I COBAS denunciano la via crucis dei docenti “inidonei”

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Sono passati oltre dieci anni dalla lg. 128 dell’8/11/2013 e nessun atto giuridico ha modificato l’attuale status lavorativo dei docenti idonei ad altri compiti o, come il legislatore recita, docenti inidonei all’insegnamento. Dieci anni di limbo interrotto soltanto dai rumors di fondo che i vari governi succedutisi dal 2011 ad oggi hanno lasciato trapelare ed arrivare alle orecchie attente degli insegnanti superstiti della grande movimentazione del 2011/2013, ormai prossimi alla pensione. Nel luglio 2011 i ministri Tremonti e Brunetta avevano previsto il passaggio nei ruoli Ata degli insegnanti “inidonei” presenti nelle scuole per occupare i posti da assegnare ai supplenti amministrativi in attesa di assunzione.                                                                                                                                    

Con una strategia ben orchestrata dai COBAS grazie all’ottimo lavoro di coordinamento della prof.ssa Anna Grazia Stammati e con la piena collaborazione di un numero elevato di insegnanti inidonei, consapevoli che il posto che occupavano come previsto dalla norma (biblioteche, laboratori, uffici amministrativi, attività di appoggio alla didattica) sarebbe stato eliminato e loro trasferiti a mansioni amministrative senza nessuna competenza e soprattutto senza nessuna voce in capitolo, si è costituito un fortissimo gruppo di lavoro che ha passato sotto la lente di ingrandimento il provvedimento legislativo messo in atto e ha cominciato a studiare ogni possibile controdeduzione per delegittimarlo. Sono stati anni di presìdi durati giorni e giorni davanti al Senato, di flash-mob e sit-in a piazza Montecitorio, di manifestazioni sotto la scalinata del MIUR, di assemblee in teatri strapieni, di corsi di formazione e d’informazione, d’incontri con ministri, sottosegretari, presidenti di commissioni, segretari di partito, portaborse, sindacalisti delle più varie sigle, insegnanti, presidi, impiegati, amministrativi, bidelli. Nessuna strada è rimasta inesplorata, nessun insegnante è stato lasciato solo. Gli idonei ad altri compiti sono stati in strada con la pioggia e col sole, col freddo e col caldo asfissiante, in pochi o in molti con i loro cartelli e con i loro fischietti, con le foto segnaletiche che ci riproducevano in b/n come ricercati dalla pubblica amministrazione per reati che non avevamo mai commesso. O forse uno si, gravissimo, quello di esserci ammalati. Insieme a Stammati abbiamo guidato chi era stato più sfortunato di noi nella malattia aiutandolo e incoraggiandolo nel difficile percorso della rivendicazione di un giusto diritto. Abbiamo allargato la protesta cercando il sostegno dei supplenti Ata che vedevano vanificate le graduatorie e l’immissione in ruolo. Abbiamo coinvolto i modelli viventi, gli insegnanti della materia alternativa alla religione cattolica, i docenti di alcune categorie di laboratori tecnici, tutti a rischio del loro impiego. Fra le mail di risposta all’invito al convegno Cobas sugli inidonei del dicembre 2023, molti in risposta ringraziavano informandoci della loro assenza in quanto felicemente pensionati come insegnanti.                                                                                                       

È chiaro allora il senso di ogni singolo passo fatto in quegli anni, ed oltre, a difesa dei diritti acquisti per docenti con patologie gravi, in piazza con tutte le loro forze, ma anche sopra le loro forze, ben convinti che il lavoro alternativo che svolgevano nel presente, la biblioteca, il laboratorio, la pratica di un ufficio, le consulenze scolastiche, era ed è un lavoro significativo e importante; che la seconda chance prevista dal legislatore per chi nel lavoro aveva incontrato la malattia grave, aveva un significato preciso e ben organizzato. La legge nel frattempo ha previsto un altro percorso per chi purtroppo si ammalerà durante lo svolgimento del suo lavoro, ma la strada segnata dai docenti inidonei rimane un punto fermo nel quale ogni insegnante può trovare delle risposte, se possibile, vicine alle sue difficoltà. I legami che si sono instaurati in quegli anni rimangono forti e non passa mese che non forniamo, a chi sa che può rivolgersi a noi con fiducia, ogni possibile informazione sullo stato delle cose, sulla situazione inidonei o semplicemente un suggerimento o un conforto in un momento delicato o di sofferenza.

Filippo Agostini e Titti Mazzacane docenti “inidonei” Esecutivo COBAS Scuola di Roma e Provincia

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