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I dirigenti scolastici oberati dalle reggenze: urge il concorso

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 “Servono nuove figure organizzative e manageriali delle nostre scuole, stiamo assistendo ad un progressivo aggravio del carico di lavoro, con un serio rischio di stress da lavoro correlato”: lo scrivono 30 dirigenti scolastici bellunesi, che denunciano l’attribuzione di “sempre più scuole in reggenza”, per via dei pensionamenti e poiché i vincitori dei concorsi sono stati tutti assunti: proprio ora che, tra l’altro, stanno subentrando ulteriori impegni e responsabilità, come “le reti d’ambito previste dalla Buona Scuola”.

L’Anief rilancia la denuncia dei dirigenti di Belluno per sottolineare come attualmente ci siano in tutta Italia nemmeno 7mila presidi, mentre ne servirebbero 8.200. Intanto, con la scuola dell’autonomia e l’approvazione della Legge 107/15, le responsabilità e gli impegni dei Dirigenti sono triplicati; il tutto in cambio di compensi che costituiscono la metà di quelli di altri dirigenti pubblici.

 

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Discorso a parte invece, rispetto al tema del superlavoro dei Ds, è il concorso per partecipare al quale “non può essere considerato titolo imprescindibile la già avvenuta immissione in ruolo: ciò significa che non è necessario essere assunti a tempo indeterminato ma, per svolgere le prove selettive bisogna solo dimostrare di essere in possesso del titolo di studio e aver insegnato almeno 5 anni”.

 

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