I mali della scuola? Burocrazia esasperante, le graduatorie dei precari (da cancellare), i Cfu “mordicchiati”: Orsola Riva chiede interventi

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Stop all’eccesso di adempimenti burocratici, come pure alle graduatorie dei supplenti, va bene introdurre i Cfu ma con modalità uguali per tutti. A chiederlo, in un’intervista alla Tecnica della Scuola, è Orsola Riva, giornalista esperta di Istruzione. Ha appena scritto il libro, con Gianna Fregonara, “Non sparate sulla scuola”: a margine della presentazione del testo, a Roma, spiega perché gli insegnanti hanno perso autorevolezza. “Una volta – ci dice – c’era un disallineamento di competenze: le famiglie italiane erano meno in grado di mettere in discussione i modelli pedagogici. Questa potrebbe essere la spiegazione per cui, rispetto a un tempo, il maestro o una professoressa erano un po’ delle autorità, come il medico condotto e l’avvocato”.

Quindi?

Molto si può fare per recuperare il rapporto di fiducia con le famiglie, a partire dal fatto che forse ai genitori dovrebbe essere chiesto di ritrovare una forma di rappresentanza collettiva, un dialogo attivo, tra appunto le famiglie e i docenti, che riguardi tutta la comunità: quindi non solo il singolo ragazzo o il singolo alunno.

Da più parti si chiede di far fare un passo indietro ai genitori, purtroppo non di rado arroganti e invadenti, a volte anche violenti.

Le violenze, grazie a Dio, sono casi molto limitati; certo hanno un’enorme risonanza sui giornali, perché poi i casi di cronaca sono quelli che finiscono in qualche modo per riassumere impietosamente lo stato dell’arte. Ma non è vero che la situazione è così compromessa, sicuramente i genitori dovrebbero imparare a fare sistema, ad essere dentro la scuola in maniera più collegiale, come pure credere di più negli organi collegiali. Invece ciascuno parta avanti la propria istanza individuale, che è un po’ quello che è successo con le chat e in parte anche col registro elettronico, che ti mette direttamente a contatto con le presenze e assenze dei figli, con i voti belli e purtroppo a volte anche brutti che i genitori apprendono anche prima dei figli. Ecco, io scommetterei su gli organi collegiali.

Come possiamo elevare la posizione dei docenti, sempre più allontanati dalla didattica da tante incombenze e burocrazia?

I docenti hanno un orario di lavoro che equivale quasi a un part-time perché le ore di lezione frontale sono 18-19. Ma bisogna aggiungere la preparazione dei compiti e delle lezioni, la correzione dei compiti, i ricevimenti e poi tutta una serie di adempimenti burocratici, anche di carta, con le tante sigle e acronimi che rendono la vita dei docenti veramente un incubo. E queste incombenze tolgono il piacere e la leggerezza dell’insegnamento: quella che dovrebbe essere la centralità di chi insegna. Ritornando alla domanda iniziale, cioè su come ridare autorevolezza ai agli insegnanti, io credo che il modo migliore sia quello di arrivare finalmente alla definizione di un sistema di formazione iniziale di reclutamento che sia lo stesso per tutti, che dia certezza a chi vuole intraprendere la professione docente, senza passare per i gironi infernali delle GaE, Gps e graduatorie di ogni tipo. Vedrete, sono certa, che a quel punto le cose cambieranno.

Basta questo per migliorare tutto?

Bisogna anche definire in modo qualitativamente valido la formazione iniziale, non tanto a livello di contenuti disciplinari ma di didattica e pedagogia: sono un po’ le cose che mancano oggi a chi fa formazione iniziale, soprattutto dei professori non delle maestre.

Però è quello che sta avvenendo gli con gli ultimi concorsi, con i famigerati Cfu?

Quando i nuovi concorsi partiranno! Perché adesso iniziamo una fase transitoria, con concorsi straordinari. Certo, quando partiranno ci saranno questi 60 Cfu, che però non sono quello che ci si aspettava.