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I ministri dell’istruzione europei a Bologna: “Rafforzare le politiche per il sistema 0-6 anni”

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Si è svolto questo pomeriggio a Bologna la conferenza organizzata dal ministero dell’istruzione dedicata al sistema educazione da 0 a 6 anni. Un’occasione di confronto alla presenza del ministro Patrizio Bianchi, ma anche di colleghi di altri Paesi europei e della Commissaria europea per l’istruzione Maryia Gabriel:

Bianchi: “Ringrazio i ministri presenti oggi e le personalità che hanno accettato l’invito. I bimbi da 0 a 3 anni sono persone, con le loro potenzialità e fragilità. Abbiamo il dovere di operare a loro favore. Abbiamo investito 5 miliardi di euro nella prima infanzia, l’investimento più grosso della storia, sono orgoglioso di questo”.

Matteo Lepore (sindaco di Bologna): “Voglio ringraziare educatori e pedagogisti. Vogliamo parlare di futuro ma non dimentichiamo gli ultimi due anni che abbiamo trascorso. Voglio ringraziare le persone che ogni giorno studiano e si applicano sul sistema dell’infanzia. Ho deciso di annunciare l’intitolazione a Giancarlo Cerini di una scuola dell’infanzia della nostra città, in onore di una persona che ha fatto tanto e farà tanto per la scuola. Abbiamo deciso anche di intitolare una scuola a David Sassoli. Siamo orgogliosi delle nostre scuole e dei nostri nidi. Le scuole dell’infanzia comunali sono state istituite nel dopoguerra. Il primo nido nasce nel 1969. Siamo a vostra disposizione, vogliamo lavorare assieme in tutte le lingue del mondo”.

Maryia Gabriel: “Talvolta l’attenzione che rivolgiamo all’infanzia non è tanta. Il 2022 è l’anno europeo dei giovani. Questa conferenza è molto utile, dà un valore simbolico. Abbiamo tutti i livelli coinvolti. Una parte importante della Next Generation You riguarda proprio i bambini. il programma Erasmus + viene visto come un progetto universitario ma c’è anche una parte che riguarda i più piccoli. Abbiamo 28 miliardi di euro dal 2021 al 2027. Questo programma deve continuare a diffondere questo approccio. Dobbiamo fornire delle opportunità agli educatori, nonostante le condizioni difficili in cui si trovano. Bisogna adeguare il programma Erasmus+ al settore. Pratiche che devono considerare i bisogni di ogni bambino. Tutti gli Stati membri dovrebbero seguire il vostro Paese. Da sempre sosteniamo l’apprendimento tra pari, un gruppo di lavoro è stato creato per analizzare la formazione del personale con dei risultati importanti. Bisogna continuare ad investire in questo settore, dobbiamo continuiamo a lavorare insieme. Abbiamo bisogno di conferenze come questa”.

Prodromou (ministro istruzione Cipro): “Prestare attenzione ai primi anni di vita è una politica di lungo respiro in particolare in un momento come questo che guardiamo alla post pandemia. Sarà un’era del tutto nuova, molto impegnativa. Cipro? È una piccola nazione però condividiamo molte caratteristiche dei Paesi del sud Europa. ci sono nuove sfide a causa della pandemia che ha svelato questioni gravi come le disuguaglianze. Processo in atto per migliorare disuguaglianze. Una recente riforma si consente all’accesso per la formazione della prima età, si tenterà di ampliare l’accesso fino ai 6 anni prolungando la partecipazione obbligatoria. Importante riforma che prolunga di otto mesi che avrà effetto dal 2025 garantirà l’istruzione a tutti dall’età di 4 anni”.

Blanquer (ministro istruzione Francia): “Gli investimenti nell’istruzione rappresentano una priorità per noi. Se vogliamo garantire un progresso nell’istruzione dobbiamo investire. Molto importante ciò che succede prima della scuola primaria. Bisogna riflettere sulla qualità degli investimenti. L’istruzione non dovrebbe mai essere un settore da adeguare ma il punto di partenza per tutte le nostre politiche. Grazie ai ricercatori potremo fare luce sulle sfide legate agli investimenti. Invito gli altri ministri europei a rafforzare la nostra cooperazione. Dal 2017 sottolineo questi punti, per avere giustizia sociale dobbiamo aggredire la diseguaglianza. I sistemi di istruzione migliori sono quelli che si concentrano sui primi anni di età. E’ importante rivedere il ruolo della scuola con uno stretto rapporto tra governo centrale ed enti locali”.